PACS. MALAN (PdL): CHI LI VUOLE DICA CHI PAGA

83 miliardi solo per reversibilità

“Chi vuole i PACS spieghi innanzitutto chi paga i costi immensi dell’estensione della reversibilità, che è contenuta sia nella proposta di legge dell’On. Concia, sia in quella dell’On. Di Pietro. Nei primi di vent’anni di introduzione, solo questa voce costerebbe al sistema previdenziale – per via della reversibilità della pensione – oltre 90 miliardi di euro, pari a 3800 euro per ogni lavoratore. È una stima prudenziale basata sull’ipotesi che solo un quinto di coloro che, senza i PACS, non lascerebbero la reversibilità a nessuno approfitti dei PACS.

A differenza di quanto avviene con il matrimonio, i diritti derivanti dalla stipulazione di un PACS, secondo le proposte Concia e Di Pietro, non si accompagnano a doveri vincolanti – del tutto assenti quando uno dei due decida di porre fine all’unione. Di qui lo spazio per abusi e finzioni giuridiche: coloro che sono titolari di pensione e sono o vedovi o non coniugati potrebbero senza particolare problemi stipulare un PACS, che non è atto pubblico, con persone molto più giovani, di qualunque sesso, a cui lasciare decenni di reversibilità a costo zero per loro, ma altissimo per la collettività.

La caccia alla reversibilità rischierebbe di diventare un’attività alternativa al lavoro. A pagare sarebbero gli altri contribuenti. Una volta spiegato questo, si passi pure a discutere gli altri aspetti della questione”.

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