Senza il premio di Maggioranza, rischiamo di fare “un grosso passo indietro. Non torniamo alle logiche della Prima Repubblica”. A parlare è il senatore del PdL, Lucio Malan, relatore della riforma elettorale che domani sarà all’odg della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, dove ripartirà la discussione sulle proposte di modifica del sistema di voto. Dopo lo scontro istituzionale tra il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, restano i timori dei ‘finiani’ di un ‘insabbiamento’ della riforma, visto l’ingorgo degli oltre 25 provvedimenti in calendario.
Malan fa il punto della situazione:
“Abbiamo davanti a noi 26 ddl, ovviamente non compatibili fra di loro. C’è una serie di suggerimenti interessanti. Prendo atto che c’è una proposta presentata dal gruppo del PdL a firma di Quagliariello, che prevede un premio di Maggioranza a livello nazionale e non regionale per il Senato e l’unificazione delle soglie si sbarramento al 5%. Dagli altri schieramenti politici c’è una serie proposte con un denominatore comune: il superamento del premio di Maggioranza, in totale contrasto con la proposta Quagliariello.
Superare il premio di maggioranza significherebbe tornare a prima del ’94, quando i cittadini sapevano il Partito per cui votare ma non erano in grado di conoscere il Governo da scegliere. Non penso proprio che i cittadini abbiano desiderio e interesse di tornare indietro. Il PdL ritiene che sia una conquista fondamentale il fatto che i cittadini sappiano per quale Governo votano. Una grande conquista, finalmente concretizzatesi nel ‘94. Come relatore ed esponente del PdL, vedo tanti criticare l’attuale legge elettorale ma, al momento, non ho notizia di una proposta alternativa comune. Sento critiche dall’estrema Sinistra al gruppo di Fini all’UDC, ma non trovo da nessuna parte una proposta unitaria. Non basta dire che non ci piace questa legge elettorale, servono proposte”.
Secondo Malan, “è stato esagerato chiamare scontro” il botta e risposta tra Schifani e Fini. “Ritengo che sia stato ampiamente risolto ogni problema sotto il profilo formale e procedurale, visto che Fini ha detto che si deve andare avanti al Senato. Il mio aupiscio è, appunto, andare avanti con la discussione, farci un quadro complessivo dei ddl per poi indicare un testo base. E, in quel caso, bisognerà prendere una direzione anziché un’altra”. Quanto al rapporto con l’Opposizione, Malan spiega: “Ci sono sicuramente delle cose che si possono fare insieme, valuteremo tutte le proposte”.