L’uso del burqa è compatibile con la sicurezza degli aeroporti e con i controlli invasivi su tutti gli altri passeggeri?

Interrogazione al Ministro dell’Interno
Premesso che:

– sabato 4 agosto 2007, al Terminal 1 dell’Aeroporto di Milano Malpensa, nella zona delle partenze internazionali, nei pressi del cancello di imbarco A 13, l’interrogante ha notato la presenza di due coppie: gli uomini indossavano vestiti orientali di colore bianco mentre le persone che presumibilmente erano le donne erano travisate, essendo totalmente coperte da un abito lungo munito di copricapo che copriva interamente il capo e il volto;

– in realtà, qualunque persona di statura non particolarmente alta avrebbe potuto nascondersi sotto tali travisamenti;

– gli aeroporti sono obiettivi sensibili soggetti a speciale sorveglianza e chi li frequenta è costretto a ogni sorta di controlli, anche invasivi, sottoposto a perquisizione nella persona e negli effetti personali; tutti i comportamenti sospetti danno luogo a controlli e richiami; non è pensabile quindi che nessuno si sia accorto delle due persone da me menzionate;

– a tali controlli vengono sottoposti anche i parlamentari, che dovrebbero esserne esentati dal secondo comma dell’articolo 68 della Costituzione;

– la possibilità di frequentare aeroporti o altri luoghi soggetti a particolare sorveglianza, una volta concessa a qualcuna non può che diventare diritto di tutti, con gravi conseguenze sulla sicurezza e sulle modalità dei controlli e della prevenzione dei crimini;

si chiede di sapere:

– quali istruzioni abbiano le Forze dell’Ordine e le autorità aeroportuali in merito alle persone che si accingono ad entrare travisate in un aeroporto;

– se il Ministro sia al corrente di episodi come quello descritto;

– quale sia la norma che può aver consentito un tal fatto e da chi possa essere utilizzato;

– quale tipo di intervento intende mettere in atto nei confronti dei responsabili dell’accaduto.

Torna in alto