“La posizione del PD sul pacchetto-clima, in sostanza, è questa: che gli Italiani paghino 181,5 miliardi di euro in dieci anni (cioè 9mila euro per ogni famiglia di tre persone) e che, contemporaneamente, l’Italia perda pesantemente competitività sia nei confronti di Cina e India (che se ne infischiano delle emissioni di CO2), sia nei confronti di altri Paesi europei meno penalizzati dal piano UE. Insomma: più tasse e più disoccupazione. Con quale risultato?
Se tutto il mondo facesse come noi, forse – e sottolineo: “forse” – ci sarebbe un minore riscaldamento del clima. Ma il resto del mondo non fa come noi e, soprattutto, non ci sono certezze scientifiche sul fatto che l’aumento della temperatura (finora 0,6 gradi in cent’anni) sia dovuto alle emissioni generate dalle attività umane.
Berlusconi vuole ridiscutere tutto questo e fa benissimo. Nella nostra era, una società impoverita è più dannosa all’ambiente, non meno”.