“Quando Di Pietro afferma che <<per frasi simili a quelle pronunciate nei (suoi) confronti da Berlusconi (anzi di minore intensita’ offensiva) molti ‘imputati comuni’ sono gia’ stati condannati>>, conferma l’allarme che già abbiamo avvertito leggendo notizie di giornalisti e cittadini comuni che sono stati condannati a pagare risarcimenti di centinaia di milioni per aver espresso opinioni sgradite su personaggi politici o certi magistrati.
Se si può essere rovinati economicamente per aver espresso opinioni, magari suffragate da dati precisi (come ha fatto Silvio Berlusconi), c’è da chiedersi dove sia finita la libertà di opinione e la libertà di stampa.
Chi difende i cittadini dalle querele dei potenti, che magari hanno la fortuna di avere un collega o un amico a emettere le sentenze? Come valutare il fatto che le somme che certi personaggi incassano a titolo di risarcimento sono inferiori a quelle concesse ai cittadini ingiustamente incarcerati?”