PdL Senato: “Riforme: Malan, presidenzialismo per rilanciare spirito del ’94 e dare maggiore partecipazione ai cittadini”

Il presidente Berlusconi e il segretario Alfano hanno presentato in una conferenza stampa al Senato la proposta del PdL per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini e un modello presidenzialista alla francese con doppio turno.

Ne parliamo con il senatore Lucio Malan, componente della commissione Affari Costituzionali che sta esaminando i ddl di riforma delle istituzioni.

Come giudica la proposta dell’elezione diretta del Capo dello Stato?

“E’ una proposta che rilancia lo spirito del 94 ed è coerente con quello che abbiamo proposto fin da allora: il presidenzialismo. Cioè far contare di più i cittadini di fronte ad un governo responsabile davanti ad essi perché dotato dei poteri necessari e soprattutto perché eletto direttamente da loro”.

Da sinistra la proposta non è stata accolta bene. Ad esempio Bersani ha detto che non è un tabù, ma è troppo tardi, per la Finocchiaro un tentativo di buttare la palla in tribuna per bloccare le riforme…

“Dal centrosinistra dimostrano di voler sfuggire alle proprie responsabilità, bocciando senza speranza una proposta che non hanno neppure letto. Andrebbe ricordato a questi signori che erano tutti già in Parlamento quando nel ’98 fu approvato come testo base delle riforme quello per il presidenzialismo alla francese, elaborato dal diessino Cesare Salvi, il testo fu scelto grazie ai voti determinanti della Lega. E’ grave poi che la senatrice Finocchiaro ci accusi di venir meno alla parola poiché noi confermiamo il sostegno alla riduzione dei parlamentari e alle altre innovazioni che stiamo insieme al PD approvando in commissione. Infine direi che è davvero sospetto che Bersani nel giorno in cui Berlusconi e Alfano fanno la più ampia apertura sulla riforma elettorale, dica che noi vogliamo mantenere la legge attuale. Immagino dunque che questa sia la sua proposta. Noi invece siamo determinati a cambiare”.

Si può dire che abbiano timore di un presidente votato direttamente dai cittadini?

“Nell’insieme è chiaro che un presidente eletto, in grado di fronteggiare poterì forti e oligarchie consolidate, fa paura a molti”.

Lei ha confermato l’impegno del Pdl per le riforme che state votando in Commissione. Il modello presidenzialista è compatibile con quanto approvato finora?

“Certamente. Non ci sono dubbi. Del resto, con la riduzione dei parlamentari, con il superamento del bicameralismo perfetto e con la corsia preferenziale per i provvedimenti richiesti dal governo non ci sono problemi. Anzi, direi di più, non solo le cose sono compatibili, ma si completano a vicenda. Un governo con più forza in Parlamento, a seguito delle modifiche che stiamo approvando insieme, è opportuno e democratico che sia scelto direttamente dai cittadini”.

Uno dei temi di questi mesi è l’antipolitica e le proteste contro quella che viene chiamata la “casta della politica”. Ora il centrodestra vuole dare maggiore partecipazione ai cittadini. Come mai il centrosinistra no…

“Forse il centrosinistra si trova molto bene con un capo del governo mai eletto da nessuno. Il centrosinistra vuole tutelare quegli apparati dello Stato che hanno impedito finora i cambiamenti necessari all’Italia. Finché gli organi democraticamente eletti non saranno in grado di battere l’oligarchia burocratica e i poteri forti, le giuste richieste degli italiani di cambiamento, di trasparenza e di efficienza, non potranno essere davvero soddisfatte”.

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