Legge di Stabilità: danni a Cittadini e imprese, inflitti con un disprezzo sistematico per le regole democratiche

Intervento in Aula sulla Legge di Stabilità 2014

Signor Presidente,

il Gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura aveva indicato alcuni punti molto precisi che dovevano essere inclusi in questa Legge di Stabilità.

Tra questi punti vi era la diminuzione della tassazione sugli immobili e questo era l’impegno preso dal Governo fin dal 29 aprile e ribadito in occasione della discussa fiducia del 2 ottobre. In realtà, l’imposizione sugli immobili – ossia sulla casa – arriverà a 30 miliardi, quando ai tempi di Monti era 24 miliardi e ai tempi di Berlusconi era meno di 11 miliardi. Quindi sì, certo, si è intervenuti sulla tassazione sulla casa: per aumentarla in modo forsennato.

Avevamo chiesto interventi più forti sul cuneo fiscale e sull’IVA, e sono restati quel pochissimo che era.

Avevamo chiesto il ritorno dell’IVA al 21 per cento nel 2014 e al 20 per cento nel 2015 (oggi è al 22 per cento) ed abbiamo anche presentato un emendamento che è stato specificamente respinto.

Avevamo chiesto l’innalzamento del limite alla circolazione del contante per attrarre soldi che potrebbero finire nelle casse dei nostri negozi e, di conseguenza, nelle tasse che poi questi pagano, ma non si è previsto; così avremo molti danarosi clienti che potrebbero venire a fare turismo nel nostro Paese che verranno nel nostro Paese, ci staranno il meno possibile e poi gli acquisti andranno a farli in altri Paesi dove accettano i contanti.

Avevamo chiesto la valorizzazione e la privatizzazione degli stabilimenti balneari per far avere nuove risorse allo Stato, per poter intervenire a favore del turismo e in altri settori e rimpinguare le casse dello Stato che ne hanno davvero bisogno, e nulla è stato fatto.

Avevamo chiesto diverse altre cose, in particolare un’attenzione al comparto sicurezza, che vede, per la scarsità di risorse e di organico, compromessa la sua funzione fondamentale di garantire la sicurezza dei cittadini, e nulla è stato fatto.

Sono stati fatti molti interventi parcellari, molti interventi ad personam – probabilmente per conquistare il voto di singoli senatori o senatrici. Ma quel che è peggio è che, anziché agganciare la ripresa, si va sempre più verso la recessione, verso la perdita di produttività e di posti di lavoro. Questo non si traduce solo nel ritardo di un anno, ma fa perdere l’occasione di risalire la china, di agganciare la famosa ripresa. Tuttavia, stiamo perdendo qualcosa di ancora più prezioso: stiamo perdendo la condizione di Stato e – dico di più – di Parlamento dove vige la legge, dove vige lo Stato di diritto. Purtroppo ogni regola viene travolta, ogni giorno vengono travolte le regole.

Questa sera è stata presentata una relazione tecnica che non ha nulla a che fare – nulla a che fare – con il testo presentato. Ci sono numeri che non hanno nulla a che fare con il testo presentato. Osservo una cosa banalissima: la relazione tecnica, un requisito – come si è detto – costituzionale oggi per poter esaminare un disegno di legge di bilancio, termina con un emendamento: l’emendamento 17.48; i successivi articoli, quelli dal 18 al 26, non sono coperti da nessuna relazione. Non capisco come si possa dire che questa è una relazione soddisfacente!

Per la prima volta da tempo immemorabile, forse da sempre, si è arrivati all’esame del disegno di legge di stabilità in Aula senza relatore. Sono cose che possono succedere, anche se non sono accadute mai, ma per la prima volta si arriva in Aula senza relatore, si pone la fiducia e lo si fa includendo emendamenti che in Commissione sono stati appena depositati, mai discussi, e addirittura emendamenti del tutto innovativi. In compenso, il Governo ha insindacabilmente scelto di espungere dal testo alcuni emendamenti che erano stati approvati in Commissione a maggioranza con votazioni regolarissime.

Quando l’anno scorso esaminammo il disegno di legge di riforma della Costituzione venne ipotizzata la possibilità da parte del Governo, giunti ad un certo punto della discussione di un disegno di legge, di tornare – per così dire – a zero, facendo finta che i voti già espressi non fossero mai esistiti. Ritenevo che ciò costituisse una forzatura, che fosse un potere eccessivo del Governo finalizzato a comprimere le prerogative del Parlamento. Se quella proposta fosse stata approvata, sarebbe cambiata la Costituzione: la Costituzione è sempre quella, ma il Governo si è di fatto comportato come se fosse stata profondamente innovata.

Ricordo i severi ammonimenti provenienti da altissime cariche istituzionali quando il Governo Berlusconi, in uno dei maxiemendamenti, aggiungeva magari qualche riga, un comma spesso del tutto marginale (Applausi dal Gruppo LN-Aut) rispetto a quanto era stato approvato in Commissione e convalidato con l’attribuzione del mandato al relatore. In questo caso interi articoli sono stati trasformati in decine di commi contenuti in un indecente (anche dal punto di vista formale), maxiemendamento; interi articoli mai visti dalla 5a Commissione ed anche tutti gli altri emendamenti non sono stati comunque convalidati con l’assegnazione del mandato al relatore. Un disprezzo sistematico per le regole che è pericolosissimo!

Chi oggi ha la maggioranza e pensa di essere legittimato a fare questo per via dei numeri deve ricordare che, quando le regole si violano una volta, poi si possono violare un’altra volta ancora e forse in modo ancora più violento, e le vittime spesso sono proprio i primi ad averle violate. Chi ha introdotto la ghigliottina in Francia è finito decapitato sotto la ghigliottina.

Mi auguro che queste cose non avvengano nel nostro Paese e che dopo questo momento di assalto sistematico alla legalità (di cui domani avremo un altro orrendo saggio), al diritto e alle regole, ci possa essere un cambiamento che ci consenta di tornare al rispetto delle regole e a una politica che serva i Cittadini con trasparenza e non presenti degli emendamenti orrendi, illeggibili. Tutti coloro che voteranno l’emendamento 1.900, Signori della residua maggioranza, lo faranno nella piena inconsapevolezza di ciò che contiene.

Mi auguro che questo andazzo cambi. Diversamente il nostro Paese è avviato verso una china che può portare solo al peggio e alla catastrofe.

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