L’Unità: “L’intervista – Lucio Malan: Ribaltone sconcertante, Renzi mantenga gli impegni”

 

Il senatore berlusconiano: “Il segretario PD ha preso il posto di Letta senza neppure consultare i partner. Speriamo tenga fede agli accordi”

di Federica Fantozzi

Senatore Lucio Malan, oggi la staffetta è diventata realtà. Enrico Letta andrà al Quirinale per dimettersi, Matteo Renzi è molto vicino a Palazzo Chigi. Che ne pensa di questa accelerazione?

“E’ un’operazione sconcertante. Avevamo un Governo di coalizione, con un Presidente del Consiglio individuato proprioperché non era il leader di un Partito. Adesso Renzi lo sostituisce con se stesso, segretario del Partito Democratico, e lo fa con meccanismi interni e senza consultare i partner”.

Beh, Nuovo Centrodestra e Scelta Civica qualche sentore di quello che stava accadendo lo hanno avuto. Lei crede, invece, che fossero all’oscuro?

“Io sto alle dichiarazioni fatte da Angelino Alfano in conferenza stampa, che sono quelle di uno che non è stato consultato. Mettiamola così: se poi mi sbaglio, se agli alleati di Renzi andrà bene quello che è successo – e a me, dalle dichiarazioni, non sembra – allora buon per loro. Non è un problema di Forza Italia”.

Perché non dovrebbe andare loro bene? Evitano il voto erestano al Governo. Forse per l’intera legislatura.

“Mi limito a notare che Renzi aveva detto: “Non prenderò mai il posto di Letta, non andrò mai a Palazzo Chigi”. E, invece, guarda caso, cambia idea proprio adesso che il Governo sta per varare una tornata di cinquecento nomine”.

Forza Italia ha chiesto che la crisi venga portata in Parlamento e ha giudicato la staffetta un ribaltone. Condivide queste valutazioni?

“Certamente. E’ un ribaltone. Un’operazione di palazzo, e di un palazzo di Partito per di più, nemmeno del palazzo delle Istituzioni. Noi abbiamo chiestoun passaggio parlamentare che, per il momento, non c’è. E. a questo punto, se ci sarà, sarà senza voto, con Lettache si limita a spiegare i motivi delle sue dimissioni. Certo, come Parlamento saremo chiamati a dare la fiducia al nuovo eventuale Esecutivo Renzi. A meno che Napolitano non innovi la Costituzione e decida che non serve la fiducia e che, anche il quel caso, basta una nuova direzione del Partito Democratico”.

Silvio Berlusconi guiderà lavostra delegazione al Quirinale per le consultazioni. Possiamo dare per scontato che restiate all’Opposizione?

“Io non credo che Renzi cambierà direzione, se non dando una sterzata a Sinistra. Quindi, noi resteremo all’Opposizione”.

Che cosa chiederete al nuovo Presidente del Consiglio in pectore?

“Ci aspettiamo che tenga fede agli impegni su legge elettorale e riforme. Se cambia il Presidente del Consiglio, per noi non cambia l’accordo sulle riforme. Noi lo porteremo avanti. Bisogna, semmai, vedere se questo varrà anche per la nostra controparte. Consideriamo la nuova legge elettorale un impegno forte. Ed è una necessità per il Paese, dopo che la Corte Costituzionale, con una sentenzadiscutibile, ha deciso di privarci di una legge elettorale”.

Non crede che, se ci sarà un nuovo Governo guidato dal segretario del PD, con dentro Alfano, sarà difficile che l’impianto dell’Italicum non subisca modifiche?

“E’ proprio questo il punto. Aspettiamo e vedremo. Se, poi, renzi mantiene la parola come ha fatto con Letta, ne trarremo le conseguenza. Ma, soprattutto, le trarranno gli Italiani”.

Sandro Bondi ha annunciatoche, con Renzi, comincerà un’Opposizione diversa, non più “alla Santanchè”. Come sarà questa Opposizione costruttiva e responsabile?

“Guardi, la Santanchè è alla Camera. Noi al Senato abbiamo sempre fatto opposizione a modo nostro: valutando ogni singolo emendamento di ogni singolo provvedimento, votando “sì” a quelli utili per l’Italia e “no” a quelli che introducono nuove tasse. E continueremo a farlo”.

Alle Europee in che assetto andrete? Toti ha ribadito che spera nella candidatura di Berlusconi, se qualcuno dei ricorsi pendenti darà esito positivo. Se, invece, la vicenda non si risolve in tempi così brevi, qual’è l’alternativa?

“Il nostro desiderio è che capolista sia Berlusconi. Poi, avremo 62 candidature molto forti”.

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