Il Velino: “Russia, Malan (FI): Le sanzioni sono un boicottaggio contro l’Italia”

Per il nostro Paese gravi ripercussioni economiche. Renzi deve muoversi a livello europeo per mettere fine al blocco

“Il blocco contro la Russia è un boicottaggio contro noi stessi”. Così il senatore di Forza Italia Lucio Malan commenta con Il Velino l’embargo in atto fra Unione europea e Mosca a causa della crisi ucraina. Mercoledì scorso, in occasione nell’Aula del Senato delle comunicazioni del premier Matteo Renzi sul Consiglio europeo alle porte, Malan aveva presentato una risoluzione che impegnava il Governo italiano a chiedere il ritiro delle sanzioni economiche dell’UE alla Russia. “L’Esecutivo ha dato parere negativo alla mia risoluzione senza nemmeno spiegarne le ragioni – dichiara Malan. Eppure lo stesso Renzi aveva manifestato solo pochi minuti prima la necessità di tornare a coinvolgere Mosca come protagonista internazionale. E il 25 settembre, al Palazzo delle Nazioni Unite a New York, aveva auspicato la revoca dell’embargo. Abbiamo, insomma, un premier favorevole al ritiro delle sanzioni a giorni alterni”. Aggiunge il senatore FI: “Non chiedevo a Renzi uno stop al blocco in modo unilaterale da parte della sola Italia. Anche se ritengo questa una strada comunque percorribile, pur riconoscendo che sarebbe abbastanza imbarazzante – avendo una lady Pesc italiana…”.

Malan sottolinea l’incidenza economica della misure contro Mosca. “Tra noi e la Russia – spiega – c’è un interscambio che sfiora i 30 miliardi di euro e che sarebbe potuto aumentare sia per la grande attrazione dei prodotti italiani sia per la nostra necessità di acquistare forniture energetiche e non solo”. La Coldiretti, prosegue, “ha calcolato che solo nel settore alimentare i danni sono quantificabili in 217 milioni”. Non solo. “C’è il rischio – avverte il senatore FI – che la Russia, anche nei prossimi anni, seguiti a comprare i prodotti dai quei Paesi da cui si rifornisce adesso perché li scopre più convenienti, e con noi potrebbe decidere di non tornare più a trattare”. E per l’Italia, nello stesso tempo, c’è il pericolo “che, andando da altri interlocutori, finisca per trovare prezzi più alti perché, se ti precludi un mercato, il nuovo fornitore ne è a conoscenza e ti prende per la gola”. L’interscambio italiano con la Russia”, evidenzia Malan, “ha praticamente le stesse dimensioni di quello degli Usa. Però a Washington l’embargo costa una frazione, a noi un’enormità. Ecco perché Renzi non deve aspettare che sia Obama a dire stop alle sanzioni, ma deve muoversi subito a livello europeo nell’interesse dell’Italia”.

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