Adulti e minori soli imbarcati con la forza: un’aggressione che arricchisce i criminali

Secondo intervento in Aula sulla Ratifica della Convenzione dell’Aja riguardante la responsabilità genitoriale e la protezione dei minori

Signor Presidente,

intervengo per dichiarare il voto favorevole all’ordine del giorno G100, sul quale non ho capito – forse mi e` sfuggito – per quale ragione sia stato espresso un parere contrario. Mi riesce, infatti, difficile trovare qualcosa, in questo ordine del giorno, che non dovrebbe essere condiviso da tutti. Il fatto di occuparsi di istituire un fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati dovrebbe andare d’accordo con le buone intenzioni che sono alla base dell’idea di approvare la Convenzione in esame. Il fatto che questo fondo non debba gravare sui Comuni mi sembra che dovrebbe interessare tutti. I Comuni si trovano ad essere vittime di decisioni delle quali non hanno alcuna voce in capitolo (né l’amministrazione del Comune, né tanto meno la popolazione di quel Comune). Può accadere infatti che, da un giorno all’altro, il prefetto li chiami per dire loro che devono prendere in carico una, dieci, cinquanta persone e, nel caso specifico, parliamo di minori (l’ordine del giorno si limita a parlare di minori).

Ma questa è un’ulteriore difficoltà cui i Comuni devono fare fronte, rispetto a situazioni nelle quali non hanno alcuna voce in capitolo e neanche alcuna responsabilità, neppure indiretta. Non si tratta, infatti, di prendersi cura di minori in stato di abbandono di quel Comune, ma di minori che arrivano da chissà dove e che qualcuno, a livello governativo, decide che devono andare in quella realtà. Quindi, non riesco francamente a capire la ragione per la quale dire di ‘no’ a questo. Forse è perché si chiede il contrasto ai flussi migratori verso il nostro Paese, intendendo evidentemente i flussi migratori illegali. A qualcuno sfugge che testimonianze sempre più numerose ci dicono che le persone che arrivano direttamente sulle nostre coste (in casi sempre pù rari) o che vengono raccolte in qualche modo da navi – che adesso sappiamo essere militari, all’epoca con l’operazione Mare nostrum e adesso con l’operazione Triton – non sono loro a volere ciò. Abbiamo notizie di persone che vengono fatte imbarcare a forza, sotto la minaccia delle armi, e questo è uno strumento sia di aggressione al nostro Paese, sia di arricchimento da parte dei criminali che gestiscono questo orrendo traffico, che è tranquillamente equiparabile al traffico degli schiavi che attraversava l’Atlantico fino al 1800.

Francamente, spero che ci sia un ripensamento su questo ordine del giorno e anche sul provvedimento in generale, perché è vero che non ci sono le norme di adattamento al diritto interno, ma intanto lo ratifichiamo. Facciamo questo passo e, una volta ratificato, ci si verrà a dire che non si possono non adattare le norme del diritto interno ad un istituto che – lo ripeto – è stato abolito in alcuni Paesi islamici, mentre in altri se ne studia l’abolizione. Credo che una leggerezza di questo genere sia ingiustificabile, e non capisco neanche perché dobbiamo a tutti i costi andare avanti oggi, come un rullo compressore: non conta valutare le ragioni, non conta prevenire le orribili conseguenze di cui ha parlato anche un membro del Governo, perché l’importante è approvare il provvedimento anche se non si sa cosa esso contenga. Spero che, nel frattempo, almeno questo ordine del giorno venga approvato.

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