IntelligoNews: “#boycottDolceGabbana, Malan (FI): D&G coraggiosi, al contrario di chi sull’omofobia dell’ISIS ha taciuto”

di Lucia Bigozzi

“Gli autoproclamati tolleranti sono intolleranti con chi, anche tra i gay, non esalta e loda il loro stile di vita”. Analisi netta che Lucio Malan argomenta con IntelligoNews, raccontando anche degli insulti che si è beccato con un tweet. Poi affronta il dossier regionali in Veneto e quello sulla legge anticorruzione.

#boycottDolceGabbana. Lei da che parte sta?

«A me Dolce e Gabbana sono stati sempre simpatici e mi piacciono anche le loro creazioni. Su questa campagna che si è scatenata, devo dire che è sempre sorprendente vedere i paladini della tolleranza essere intolleranti e, in questo caso, anche tra i gay dichiarati di maggior successo. Dolce e Gabbana sono due persone coraggiose e coerenti; a differenza di altri in passato, non si sono lasciati intimidire. Tuttavia, agli estremisti non basta che i due stilisti ribadiscano il rispetto per tutti gli stili di vita; no, costoro esigono che il loro stile di vita venga esaltato e lodato».

Nessuna campagna, invece, contro il massacro dei gay da parte dell’ISIS. Lei lo ha rilevato: qual è il motivo?

«Ho fatto un tweet in cui ho parlato di Elton John, ma il concetto vale per tutta la cosiddetta comunità Lgbt – così pronta a prendersela con i Dolce e Gabbana o i Barilla di turno, ma sorprendentemente assente e muta sulle notizie del trattamento che viene riservato ai gay dall’ISIS e non solo. La cosa che mi ha colpito, rispetto al tweet che ho lanciato, sono state le reazioni – prevalentemente, di insulti. L’unico argomento era ‘ma cosa c’entra?’, come se il presunto diritto dei gay a sposarsi in Italia non abbia nulla a che fare con il diritto dei gay a non essere ammazzati o torturati sotto l’ISIS o in Iran».

Usando una definizione del direttore di IntelligoNews, Torriero, questa è una forma di nazibuonismo?

«Mi sembra soprattutto egocentrismo. Non è il problema dei gay, ma esigenze spesso solo di facciata da parte di questa comunità che, nel nostro mondo, giustamente, gode di diritti ed è coccolata, non ha alcuna discriminazione e vuole di più. Quanto agli omosessuali che vengono buttati giù da un palazzo, non c’è il segnale del ben che minimo interesse; anche perché non fanno parte del loro mondo chic, vip e patinato».

Regionali in Veneto: FI e Lega sembrano a un passo dall’intesa. Ma con Tosi come dialogate?

«Il punto è che noi vorremmo dare ai veneti, che in maggioranza non sono di sinistra, un presidente che somiglia a loro e non la plurionorevole Moretti, che rischia di vincere a forza di corse solitarie».

In che senso?

«Vince la Moretti se Tosi porterà via molto voti a un candidato forte che può arrivare primo; vince la Moretti se Lega e FI dovessero andare al voto separate. Quindi noi lavoriamo per dare ai nostri elettori un Veneto fatto secondo le loro aspirazioni, non secondo quelle di un piccolo “giglio” magico renziano in chiave veneta».

Legge anticorruzione. Perché non vi piace?

«Va detto, anzitutto, che il Governo ha annunciato 35 giorni fa un emendamento sulla questione del falso in bilancio che conferma esistere, ma ancora non si è degnato di presentare in Parlamento. Evidentemente, pensano di fare le leggi a Palazzo Chigi dimenticando la Costituzione. Per quello che si conosce fino ad ora, si tratta di una legge tra l’inutile e il dannoso. C’è un semplice meccanismo di aumento delle pene che tutti gli esperti del settore, e perfino una senatrice dem, giudicano inefficace e spesso sproporzionato rispetto ad altri reati. Poi c’è la questione del falso in bilancio, dove c’è l’ostruzionismo del Governo che, forse, vuole bypassare un’analisi approfondita in commissione preferendo fare tutto in fretta. E la cosa, francamente, desta qualche sospetto».

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