BERLUSCONI. MALAN (FI): CASSAZIONE AMMETTE SENTENZA SBAGLIATA, SI FACCIA PIENA LUCE

“Oggi il quotidiano Libero dà notizia di una sentenza della Corte di Cassazione del 20 maggio 2014, depositata il 19 dicembre successivo, che esplicitamente sconfessa quella dell’agosto 2013 che confermò la condanna di Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione – condanna che la Sinistra usò per far decadere il leader del Forza Italia da senatore. Anche la massima allegata alla sentenza spiega che i criteri usati per la condanna sono sbagliati in generale. In altre parole: Berlusconi è innocente.

Si tratta di una vera e propria bomba che certifica la mostruosità di tutta la procedura che ha portato alla estromissione dal Parlamento dell’Italiano più votato di tutti i tempi, al suo discredito nazionale e internazionale, il tutto con lo scopo e l’effetto di sostituire un capo del Governo votato dai cittadini con altri, giunti al potere con giochi o congiure di palazzo – incluso Matteo Renzi.

Berlusconi è stato condannato per frode fiscale senza prove che la frode ci fosse, anzi con prove di innocenza, e oggi la Cassazione stessa spiega che, anche ammettendo l’esistenza della frode, non può essere ascritta a lui, poiché non ha presentato alcun documento fraudolento. E il Collegio che l’ha giudicato non era quello stabilito dalla legge. Poi è stato fatto decadere da senatore applicando una legge fatta apposta contro di lui, in modo retroattivo, contro la Costituzione e le norme internazionali. Il presidente del Senato ha, infine, violato apertamente il Regolamento, facendo votare la decadenza a scrutinio palese, temendo che qualche senatore votasse secondo coscienza e non secondo gli ordini.

Una sequenza di fatti inquietanti su cui andrebbe fatta piena luce e che, per la dignità e la credibilità della Giustizia italiana e delle istituzioni democratiche, bisognerebbe iniziare a indagare e porre attivamente rimedio, annullando i provvedimenti anche con procedure straordinarie, visto che straordinariamente irregolari sono state quelle che hanno portato alla decadenza”.

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