AUTOSTRADE. MALAN (FI): GOVERNO REGALA 7MLD A 2 PARTECIPATE. ALTRO CHE TAGLI!

“Dal Consiglio dei Ministri di questa mattina è arrivato l’ennesimo rinvio della fantomatica ‘stretta’ sulle società partecipate. La cosa è anche normale, perché il PD fece una campagna forsennata nel referendum 2011 per far abrogare la legge del governo Berlusconi che le avrebbe costrette all’unica vera stretta sensata: affrontare la concorrenza attraverso le gare. Ma non è vero che oggi il Governo sia fermo sulle partecipate: il ministro Delrio ha già annunciato che giovedì prossimo firmerà per dare in concessione per 30 anni due delle sei principali autostrade italiane, senza alcuna gara, proprio a due megapartecipate. Si tratta della A22 Autobrennero, regno di quegli autonomisti risultati decisivi nel votare la riforma costituzionale al Senato, e della Venezia-Trieste, feudo della vice segretaria del PD Debora Serracchiani.

Alla faccia del principio europeo della concorrenza: mentre si annuncia il pugno di ferro sulle partecipate piccole – con criteri grossolanamente demagogici, con risparmi minimi già nelle previsioni – si fa un’autostrada, anzi due, per i colossi. Da qui alla scadenza dei regali che si appresta a fare il ministro Delrio, su quelle due vie di comunicazione – sulla base dei dati del Ministero delle Infrastrutture – si prevedono ricavi per 15 miliardi di cui ben 7 di margine operativo, nonostante gli abbondantissimi stipendi elargiti, soprattutto nel ricco Alto Adige. I margini potrebbero tranquillamente essere ampiamente ridotti se si facessero delle gare per dare modo alla concorrenza di esplicare i suoi effetti. Di conseguenza, potrebbero essere fortemente ridotti i pedaggi od ottenuti fondi per creare nuove infrastrutture sul territorio. Ma, niente: il Governo Renzi preferisce tutelare due mega-partecipate piuttosto che i cittadini, le imprese e i territori. E il bello è che lo fa dichiarando di voler lottare contro la corruzione. Ma la corruzione di solito agisce truccando gli appalti. Qui si fa di peggio: gli appalti non si fanno proprio”.

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