DDL APPALTI. MALAN (FI): IL GOVERNO È IL PRIMO AD AGGIRARE LE SUE NORME

“Nel mio intervento in Aula nella discussione sul ddl appalti, ho sottolineato che il Governo è il primo a violare le norme per appalti più efficienti e trasparenti che sta apparentemente sostenendo. Infatti, proprio in questi giorni, sta aggirando in ogni modo ogni tipo di concorrenza sulle concessioni autostradali che, per le dimensioni e l’importanza delle infrastrutture, dovrebbero andare a gara ancor più delle altre. Infatti, i provvedimenti Renzi-Delrio hanno puntato a evitare ben cinque delle sei più lucrose autostrade italiane. Il ministro ha già annunciato che domani firmerà un accordo per prorogare la concessione dell’autostrada del Brennero – prima autostrada d’Italia per ricavi – di ben 30 anni, per un totale di oltre 10 miliardi di ricavi e, se ho capito bene, anche per la Venezia-Trieste – sesta autostrada d’Italia – altri 5 miliardi. E per quale ragione non si fanno le gare? Perché si tratta di affidarli a società partecipate! Ma come? Si dà un business da 15 miliardi, senza gara che ne farebbe risparmiare parecchi ai cittadini, a delle partecipate nella settimana in cui è nuovamente preannunciata dal Governo una fantomatica “stretta” sulle partecipate?

Sulla seconda autostrada d’Italia, la Brescia-Padova, il concessionario sta trattando la vendita della proroga della concessione fino al 2026 per 1200 milioni – proroga che sarebbe annullata da due anni se non fosse stata ridefinita, sia dal Governo Monti sia da quello attuale, la scadenza per la presentazione del progetto della Valdastico Nord. (Ma non si sa chi abbia firmato i relativi provvedimenti, anche perché manca ogni risposta alle mie interrogazioni in merito). La terza e la quinta autostrada d’Italia, Torino-Milano e Torino-Piacenza – quest’ultima in scadenza l’anno prossimo – sono oggetto di richiesta di proroga fino al 2035, o forse oltre.

Insomma, mentre si approvano buone norme sugli appalti, il Governo vi si sottrae, trovando ogni pretesto per evitare di indirli, proprio sulle attività più redditizie”.

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