AUTOSTRADE. MALAN (FI): GOVERNO REGALA 16MLD A DUE PARTECIPATE PD

“Nel giorno in cui giunge l’ennesimo rinvio della fantomatica stretta sulle società partecipate, il Governo annuncia trionfalmente che il ministro Delrio ha firmato convenzioni per dare in concessione a due super-partecipate – per oltre 30 anni e senza alcuna gara d’appalto – due delle principali autostrade italiane: quella del Brennero e la Venezia-Trieste.

La prima, la A22, nel 2014 ha incassato dai pedaggi 335 milioni di cui 152 di margine, nonostante i numerosi e alti stipendi: quasi mille dipendenti dal costo medio di 76mila euro a testa, senza contare i ricchi stipendi degli organi dirigenti. E’ sotto lo stretto controllo di PD e SVP, attraverso la Regione e le due Province autonome. La seconda, nonostante il nome Autovie Venete, è un feudo della vicesegretaria nazionale del PD, Debora Serracchiani, nella sua veste di presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che ne possiede l’87%: 180 milioni di ricavi all’anno di cui 86 di margine. Poiché si legge che le concessioni dureranno fino al 2038, è facile fare i conti: queste due partecipate gestiranno un business totale di 16 miliardi, di cui poco meno di 8 miliardi di margine operativo lordo. Margini impensabili se ci fosse la concorrenza garantita dalle gare d’appalto. Ma, con le gare, non ci sarebbe la garanzia del controllo politico del PD su questo gigantesco affare; ci sarebbe, invece, la possibilità di abbattere i pedaggi che penalizzano cittadini, aziende e turismo, o di incrementare gli investimenti sul territorio.

Tutti i vantaggi di cui favoleggia il ministro potevano e dovevano essere ottenuti in misura maggiore attraverso gare d’appalto. Tra l’altro, proprio il Governo Berlusconi aveva tempestivamente bandito la gara per l’Autostrada del Brennero nel 2011, poi bloccata da una sentenza di Tribunale che ritenne di trovarvi degli errori. Ma il Governo, anziché correggere gli errori, ha bloccato tutto per foraggiare le partecipate del PD. E tutto questo nel giorno in cui si approva la legge per rendere gli appalti più trasparenti. Perché, per gli appalti che contano, meglio i regali agli amici senza alcuna trasparenza. Nulla, infatti, si legge sul contenuto delle convenzioni, né nei comunicati né sul sito ministeriale”.

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