UNIONI CIVILI. MALAN (FI): DA PD MELINA CONTRO PARLAMENTO E TRASPARENZA

“Bavaglio al Parlamento, fumo negli occhi dei cittadini. La strategia del PD può essere riassunta in queste parole. Da 135 giorni, il Partito di Governo ha interrotto i lavori in Commissione: in questo tempo, nonostante la nostra resistenza di fronte al totale rifiuto del dialogo, si sarebbe potuto tranquillamente esaminare gli emendamenti, anche perché eravamo disposti a ritirarne la gran parte in cambio di uno spiraglio di discussione che, invece, non c’è mai stata. L’unico dialogo è avvenuto tra le correnti del PD, nel chiuso di riunioni di Partito.

Ora, frustrato il tentativo di impedire la discussione attraverso il maxi-canguro, da otto giorni siamo in attesa di votare, ma anche questa volta sarà impossibile perché ci sarà la fiducia. Dunque questo disegno di legge uscirà dal Senato senza che si sia potuto votare un solo emendamento ma non sappiamo quando. Da un suo comunicato stampa apprendo che neppure il ministro Alfano sa chi e come sta riscrivendo il disegno di legge. Evidentemente le regole, le procedure parlamentari e la trasparenza verso i cittadini, che una discussione in Aula garantisce, sono tutte cose che il segretario nazionale del PD Renzi non gradisce: vuole che una legge – comunque la si pensi – così importante sia scritta in qualche segreta stanza da non si sa chi.

Mai come in questo caso i dettagli sono fondamentali: se non viene radicalmente cambiato l’impianto del ddl Cirinnà, le adozioni, i bambini con due padri e senza madre arriveranno attraverso le sentenze – sulla base di sentenze della Corte di Strasburgo secondo le quali, se alle coppie omosessuali si dà un regime di tipo matrimoniale-familiare, non si può non dare anche le adozioni. E, su questo, il Paese intero non ha diritto di sapere che cosa si voterà fra poche ore. Emerge un disprezzo totale – non solo per le istituzioni democratiche ma, soprattutto, per le opinioni della maggioranza degli Italiani che le adozioni non le vogliono”.

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