“Matteo Renzi, da quando governa, ha indebitato ogni italiano di 85 euro ogni mese. È quanto si apprende dai dati del bollettino di Banca d’Italia sul debito pubblico, aggiornato al mese di aprile, che portano il totale a 2230,8 miliardi. Un aumento di 123,7 miliardi rispetto a febbraio 2014 quando ha preso il posto a Enrico Letta, equivalenti a 2220 euro per ogni italiano, in 26 mesi. Dunque, persino quella minoranza di italiani che ha beneficiato degli 80 euro, sempre che non glieli abbiano chiesti indietro, sono stati bellamente imbrogliati: 80 euro in più in tasca, 85 euro in meno nel ‘conto in banca’ del debito pubblico. Gli altri italiani si sono, invece, visti aumentare le tasse sui risparmi, sui fondi pensione, sulla benzina e così via, per poi trovarsi un debito aumentato di oltre 2200 euro ciascuno.
Il dato di Banca d’Italia ci dice anche che, dall’epoca del Governo Berlusconi, il debito è aumentato di 326 miliardi e mezzo, quasi seimila euro per ogni italiano, a fronte di un PIL che oggi è oltre il 3 per cento inferiore al 2011. Un vero fallimento, i cui protagonisti si ostinano a non ammettere – così come non ammettono che, nel 2011, la crisi dello spread fu una manovra artificiale per estromettere il Governo Berlusconi, espresso dai cittadini, e sostituirlo con qualcuno che facesse gli interessi non degli italiani ma di altri, visto che la nostra situazione era molto ma molto migliore, con un rapporto deficit/PIL del 116% contro il 132% di oggi”.