“Grazie all’assurda legge Delrio, Virginia Raggi, Giuseppe Sala e Chiara Appendino sono, da oggi, sindaci metropolitani di centinaia di Comuni ai quali essi non hanno detto una parola in campagna elettorale. Stessa situazione, ma già sperimentata, per Luigi De Magistris. Non è colpa dei neo sindaci ma di una legge assurda, tipicamente renziana, che ha totalmente privato i milioni di abitanti di quelle ex Province del diritto costituzionale di scegliere chi si occuperà di una serie di importanti problematiche che li riguardano.
Nel torinese, 1 milione e 400mila ‘provinciali’ possono solo prendere atto delle decisioni prese da 202mila abitanti del Capoluogo – una metà dei quali come seconda scelta, visto che al primo turno la giovane esponente del M5S aveva preso solo 118mila voti. Nel napoletano, oltre due milioni di cittadini dipendono dai 185mila che hanno votato De Magistris. I numeri di Roma e Milano sono un po’ meno scandalosi ma il concetto resta inaccettabile.
La cosa positiva è che Raggi, Appendino e De Magistris sono schierati per il “No” al referendum costituzionale, primo passo per porre fine al soffocamento della democrazia voluto da Renzi, anche con la legge Delrio”.