E, come per incanto, la Salerno-Reggio Calabria può essere finita un anno prima e con meno soldi

Dopo 50 anni, l’ANAS scopre adesso “un apprezzabile interesse a completare in anticipo i lavori”

Risposta del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Del Basso De Caro, all’interrogazione del senatore Malan sull’ultimazione della costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria

Signora Presidente, in relazione ai quesiti posti, la società ANAS riferisce circa i lavori sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, macrolotto 3, parte 2a, compresi tra lo svincolo Laino Borgo al chilometro 153,400 e quello di Campotenese al chilometro 173,900, per una estensione di oltre venti chilometri. Tali lavori riguardano, in particolare, l’adeguamento plano-altimetrico e geometrico dell’esistente tracciato autostradale, da svolgersi in parte in sede e in parte in variante, mediante la costruzione di numerose e importanti opere d’arte: 6 gallerie e 11 viadotti, tra cui il viadotto Italia, attualmente in corso di avanzata esecuzione da parte del contraente generale affidatario.

Nella programmazione iniziale, i termini di apertura al traffico dell’autostrada e la certificazione di fine lavori erano fissati in due fasi distinte per tratte: rispettivamente a luglio 2016 per i circa 5 km finali e a novembre 2017 per la restante tratta. La previsione di completamento, però, risentendo di alcune criticità registratesi nel corso dell’intervento (scavo della galleria Laria e viadotto Italia), ha comportato una revisione del programma dei lavori con traslazione a novembre 2018 del termine previsto. Per tale motivo, nel quadro generale delle valutazioni condotte, si è ravvisato il vantaggio di poter disporre dell’asse autostradale completamente libero da cantieri già dall’anno corrente, rendendo fruibile il macrolotto 3 a due corsie per senso di marcia su tutta l’estensione fin dal prossimo esodo estivo, anticipando l’apertura al traffico dell’intera nuova sede al mese di dicembre 2016. Le valutazioni hanno confermato la fattibilità tecnica di tale obiettivo per mezzo di un potenziamento dell’organizzazione di cantiere, con incremento di maestranze e mezzi atto a garantire i livelli produttivi necessari per il completamento dei lavori.

Inoltre, ANAS fa presente che il costo per il riassetto organizzativo del cantiere a carico del contraente generale e indicato in una prima stima pari a circa 20 milioni di euro, a conclusione delle indagini istruttorie svolte, risulta ad oggi quantificato in circa 13,8 milioni di euro.

La medesima ANAS ha, inoltre, evidenziato che la possibilità di rendere fruibile all’utenza l’intero macrolotto in nuova configurazione, in anticipo rispetto alla data prevista, riflette un indubbio beneficio in termini di percorrenza dell’arteria in maggior sicurezza e senza i disagi derivanti dalla presenza dei cantieri. Si potrà, inoltre, verificare un ritorno positivo anche per le realtà produttive del territorio, grazie ai conseguenti ridotti tempi di trasporto e ai più fluidi collegamenti verso i poli intermodali strategici. Inoltre, la possibilità di un eventuale incremento dell’importo dei lavori, in casi particolari, era stato espressamente previsto nel capitolato speciale di appalto, allegato alle lettere di invito spedite alle ditte ai fini della procedura ristretta per l’affidamento dell’intervento in questione.

Pertanto, l’ANAS ritiene che la gara non può ritenersi alterata né nella fase partecipativa né in quella esecutiva, poiché sin dall’inizio era stata resa nota a tutte le imprese partecipanti la possibilità che l’importo potesse potenzialmente aumentare rispetto a quello iniziale. Tutte le società, quindi, hanno avuto identica opportunità di valutare tale possibilità ai fini della formulazione dell’offerta. Il medesimo discorso è applicabile nell’attuale fase esecutiva, in quanto la diversità dell’importo è riconducibile all’applicazione di una norma rientrante nelle regole di gara.

L’ANAS informa, altresì, che si sono avuti in passato altri casi in cui si è fatto ricorso alla procedura descritta, e più precisamente in quelle situazioni che individuavano un apprezzabile interesse a completare in anticipo i lavori, considerate la rilevanza dell’arteria nel sistema infrastrutturale e trasportistico e l’entità dei flussi di traffico regionale e nazionale insistenti sull’arteria stessa.

Infine, circa il progetto della Valdastico Nord, riprendo integralmente quanto ho avuto modo di riferire poc’anzi: per la società Brescia Padova, la concessione non è stata prorogata, ma è in essere fino al 2026; non si è quindi in presenza di una proroga alla concessione scaduta ma di attuazione di quanto espressamente previsto nella convenzione vigente, che ha tra l’altro fissato il termine della scadenza contrattuale rideterminandolo, in funzione della realizzazione della Valdastico Nord, al 31 dicembre 2026.


Replica del senatore Malan

Signora Presidente, ringrazio l’onorevole sottosegretario Del Basso De Caro per la risposta puntuale.

Mi riservo solo di accedere agli allegati, alle lettere che disciplinano la possibilità di pagare un supplemento nel caso in cui questi lavori vengano completati in anticipo. Manifesto anche, di passaggio, una certa sorpresa nell’apprendere che questi lavori dovevano finire a una certa data; poi c’è stata una stima che ha spostato di un anno in là la stessa data e poi, improvvisamente, si è scoperto che poteva finire un anno prima. Sono piccoli miracoli che succedono, ma meno male che ci sono. Speriamo solo che non siano costati troppo. Sembra che, addirittura, la somma di 20 milioni sia stata ridotta.

Ringrazio per il dettaglio e la puntualità della risposta.

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