Tempi: “L’Italia riconosca il genocidio in Iraq e Siria”

Oltre cento parlamentari italiani hanno firmato due mozioni per riconoscere il genocidio compiuto dall’Isis contro le minoranze religiose

Camera e Senato rispondono all’appello di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha chiesto alle istituzioni italiane di riconoscere ufficialmente come genocidio quello commesso da Isis nei confronti delle minoranze religiose in Iraq e in Siria. Se per la fede è martirio, alle istituzioni civili compete riconoscere il genocidio.

Nei giorni scorsi, Camera e Senato hanno presentato due mozioni sull’argomento che sono state firmate in totale da oltre un centinaio di parlamentari. Alla mozione della Camera, i cui primi firmatari sono Eugenia Roccella, Giancarlo Giorgetti e Emanuele Fiano, hanno aderito oltre 50 deputati di quasi tutti i gruppi (FI, FdI, Pd, Lega, Cor, Ncd, Idea). La mozione del Senato ha avuto come primi firmatari i senatori Maurizio Sacconi, Luigi Manconi, Lucio Malan e Gian Marco Centinaio.

Articolo integrale


Testo della Mozione

Il Senato,

premesso che:

nell’estate 2014, comunità di differenti confessioni religiose, comprendenti fra gli altri oltre 125.000 cristiani provenienti da Mosul e dalla piana di Ninive, hanno trovato rifugio nel Kurdistan iracheno per sottrarsi all’aggressione dell’ISIS;

nel maggio scorso, l’inviato dell’ONU Jan Kubis ha riferito al Consiglio di sicurezza che in alcune zone dell’Iraq già controllate dall’ISIS sono state rinvenute oltre 50 fosse comuni, a conferma dei crimini reiterati ed efferati commessi dallo stesso ISIS;

la definizione giuridica internazionale di genocidio (art. II della Convenzione ONU del 9 dicembre 1948) include atti come uccisioni, ferimenti, persecuzioni “commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale”;

il 4 febbraio 2016, il Parlamento europeo, richiamando esplicitamente tale definizione, ha adottato la risoluzione sullo sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte del cosiddetto “ISIS/Daesh” (2016/2529(RSP)), all’esito di una serie di risoluzioni adottate fin dal 2014 in merito alle persecuzioni di cui sono oggetto le minoranze religiose, indipendentemente dal credo professato;

il 14 marzo 2016, la Camera dei rappresentanti degli USA ha approvato, e ora è all’esame del Senato, una risoluzione secondo cui le atrocità perpetrate dall’ISIS contro le minoranze religiose ed etniche in Iraq e Siria includono crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio;

il successivo 17 marzo, il segretario di Stato USA John Kerry ha affermato che Daesh è responsabile di genocidio contro cristiani, yazidi, sciiti e altre minoranze, e che tali minoranze sono oggetto di aggressione solo perché professano un credo rifiutato;

il 20 aprile, la Camera dei comuni del Regno Unito ha approvato all’unanimità una mozione con la quale ha riconosciuto che le minoranze etniche e religiose in Iraq ed in Siria soffrono il genocidio per opera di Daesh, e ha impegnato il Governo a un immediato rinvio al Consiglio di sicurezza ONU perché attivi la Corte penale internazionale,

impegna il Governo:

1) a riconoscere la qualifica di “genocidio” agli atti perpetrati da ISIS/Daesh ai danni delle minoranze religiose ed etniche sulle quali ha esteso la propria operatività criminale;

2) ad assicurare una più intensa azione diplomatica per superare gli ostacoli di carattere politico che impediscono su tale versante l’attivazione della giustizia penale internazionale;

3) ad avviare presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale un tavolo di consultazione permanente con le organizzazioni no profit direttamente impegnate nell’aiuto alle minoranze colpite dal genocidio in atto, teso a fornire il sostegno istituzionale possibile e adeguato.

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