REFERENDUM. MALAN (FI): AMB. PHILLIPS SPIEGHI RIFORMA RENZI A SENATO USA

“La presa di posizione dell’Ambasciatore John R. Phillips sul referendum italiano è un palese infortunio per la diplomazia degli USA, e anche controproducente per la causa sbagliata che sostiene. Da sempre amico degli Stati Uniti d’America e personalmente estimatore di Phillips, non posso che invitarlo a spiegare il suo sostegno alla riforma renziana davanti ai senatori degli Stati Uniti, il cui voto gli è stato indispensabile per assumere la sua attuale carica. Alcuni suoi colleghi hanno atteso anche due anni per entrare in servizio perché mancava il voto dei Cento Re, come vengono chiamati i senatori nel suo Paese.

Lo stesso Phillips, il 30 luglio 2013, ebbe l’onore di presentarsi – sono parole sue – davanti alla Commissione Esteri del Senato USA, rispondere alle domande e sottoporsi al voto prima della commissione stessa, poi dell’intera assemblea. Quella era un’ottima occasione per dichiarare che un Senato degno di tal nome rappresenta un passo indietro o che il sistema di ‘checks and balances’ – controlli e bilanciamenti – che viene insegnato in tutte le scuole americane come fondamento della democrazia è un intoppo che ostacola gli investimenti. Risulta invece che gli Stati Uniti, che hanno – come dicono i manuali ufficiali del Congresso – un bicameralismo perfetto, un Senato fortissimo, senatori che hanno ciascuno staff più grandi e costosi di quello che ha il nostro presidente del Senato e poteri locali incomparabilmente più autonomi di quelli italiani anche prima della riforma neocentralista, attraggono investimenti esteri venti volte più grandi dell’Italia pur avendo un’economia ‘solo’ dieci volte più grande. Agli investitori interessano leggi ben fatte e che non cambino tutti i giorni per le esigenze propagandistiche del capo del Governo: questa è la stabilità che serve. Se non fosse così, nessuno investirebbe negli USA dove, per la maggior parte del tempo, il presidente non ha la maggioranza a Camera e Senato. E, se la stabilità fosse l’unico metro, la Bielorussia dovrebbe essere al numero uno in Europa.

Ogni legislatura presento un disegno di legge per introdurre in Italia il sistema americano, ma la riforma di Renzi è proprio l’opposto: il Popolo non sceglie e il Governo è senza controlli e bilanciamenti. Penso che l’Ambasciatore sia stato male informato perché, se qualcuno oltre oceano pensa che la democrazia vada bene solo per loro mentre gli altri devono accontentarsi della sua contraffazione, va contro i principi stabiliti proprio nella Dichiarazione di Indipendenza del 1776 alla quale tante volte si è richiamato John R. Phillips nei suoi efficaci discorsi ufficiali”.

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