Oggi alle ore 11:00, nella Sala Nassirya di Palazzo Madama, si è tenuta una Conferenza Stampa organizzata da ProVita onlus e dal senatore Lucio Malan per presentare alcune azioni concrete contro la pratica dell’utero in affitto nel nostro Paese.
Il presidente dell’Associazione ProVita onlus, Toni Brandi, ha rilevato che “il tentativo di creare un fronte trasversale contro la barbara pratica dell’utero in affitto è fallito. Solo i Senatori dell’Opposizione si sono rivelati concretamente disposti a agire per salvaguardare i diritti fondamentali delle donne e dei bambini”. Del resto – ha proseguito Brandi – anche il Consiglio Provinciale di Trento ha bocciato una proposta di risoluzione contro l’utero in affitto, presentata dai Consiglieri Borga e Civettini, perché parlava del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà».
La senatrice Rizzotti si è detta “disgustata dal fatto che un suo collega festeggi la nascita della seconda figlia (acquistata in California, come il primo, attraverso la pratica dell’utero in affitto – ndr] con tracotanza e arroganza”, sottolineando che un Senatore della Repubblica non dovrebbe dare l’esempio di come si viola la legge penale italiana.
Il senatore Giovanardi, dopo aver illustrato i “sette miserabili imbrogli del Governo italiano” perpetrati in occasione dell’approvazione della legge Cirinnà, ha denunciato con forza la censura – a seguito delle proteste di un’associazione LGBT – da parte dell’UCI Cinema dello spot di ProVita contro l’utero in affitto, che doveva essere trasmesso tra le pubblicità prima dei film. “In tutta Europa e in tutto il mondo si leva la condanna dell’ignominia dell’utero in affitto solo a parole”. Nei fatti, la cosa è ipocritamente non solo tollerata, ma persino promossa.
Il senatore Malan ha illustrato due azioni concrete già intraprese:
– La sua interrogazione al Ministro della Giustizia (Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03293, presentato nella seduta n. 722), concernente l’Agenzia “Prepara” che commercializza gameti e offre assistenza alla maternità surrogata, in palese violazione dell’art.12 comma 6 della legge 40/2004 – fatto denunciato proprio dal Presidente Brandi il 6 ottobre 2015 e, sul quale, dalla Procura di Milano non si hanno notizie. Con l’interrogazione, “si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti illustrati e se non ritenga opportuno attivare i propri poteri ispettivi per verificare il corretto funzionamento del citato ufficio giudiziario, in merito a quella che all’interrogante pare un’evidente inerzia rispetto alle notizie di reato ampiamente documentate”.
– La presentazione a breve di un disegno di legge, di cui è primo firmatario, che afferma in modo chiaro e inequivocabile il divieto di adozione da parte di coppie omosessuali (anche nella forma della stepchild adoption), il divieto di iscrizione all’anagrafe di “genitori” dello stesso sesso, l’estensione delle pene già previste dal codice penale per la tratta, la riduzione in schiavitù e/o lo sfruttamento sessuale di donne e bambini a chi pratica promuove o favorisce l’utero in affitto e il commercio dei gameti, nonché la perseguibilità di chi abbia compiuto tali fatti all’estero ma poi venga a risiedere in Italia.