Società A4: chi e perché ha prorogato la concessione per l’autostrada Brescia-Padova, pur in mancanza del completamento della Valdastico Nord?

Interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Premesso che:

la convenzione del 9 luglio 2007 tra ANAS e A4 SpA ha ulteriormente prorogato la concessione dell’autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova al 31 dicembre 2026, “in funzione della realizzazione della Valdastico Nord” prevedendo che il progetto definitivo dovesse essere approvato entro il 30 giugno 2013;

con interrogazioni a risposta orale n. 3-02216 pubblicata il 23 settembre 2015 e n. 3-02533 pubblicata il 28 gennaio 2016, domandavo al ministro interrogato quali atti avessero prorogato la scadenza del 30 giugno 2013 in modo che la società A4 potesse continuare a condurre la concessione dell’autostrada omonima anche in mancanza del progetto per il completamento della A31 Valdastico Nord e chi avesse autorizzato e firmato tali atti;

il 23 giugno 2016, nel rispondere ai suddetti strumenti ispettivi, il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti, Del Basso De Caro, al riguardo si limitava a dire che tale termine del 30 giugno 2013 era stato successivamente prorogato al 30 giugno 2015, in accordo con i competenti uffici della Commissione europea, senza dire di quale atto si trattasse, quali ne fossero le motivazioni, chi ne fosse l’autore e il firmatario;

lo scrivente ha tentato di accedere a tale atto anche attraverso ricorso ai sensi dell’ art. 25 della legge 241/1990 sull’accesso ai documenti amministrativi; trascorsi inutilmente i trenta giorni stabiliti dalla legge, il sottoscritto interrogante si è rivolto alla commissione competente in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la quale, con decisione del 16 giugno 2016, mi negava di accedere a tali atti, in quanto non titolare del diritto ai sensi della stessa legge affermando che “i tradizionali strumenti per l’acquisizione di elementi informativi da parte del Parlamento nei confronti del Governo e dell’amministrazione, sono gli atti di sindacato ispettivo (interrogazioni e interpellanze in modo particolare)..disciplinati nei regolamenti parlamentari“;

entrato in vigore il decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, lo scrivente il 6 luglio scorso presentava ricorso ai sensi dell’art. 5 del decreto legislativo n. 33 del 2013 c.d. decreto trasparenza, in materia di accesso civico, come modificato dal citato decreto 97/2016; trascorsi 30 giorni senza risposta, il giorno 8 agosto è stato oggetto da parte dello scrivente di richiesta di riesame indirizzata al Responsabile della Prevenzione  della Corruzione e della Trasparenza, come puntualmente prescritto dal comma 7 del suddetto articolo 5; il 12 agosto, lo scrivente riceveva nota firmata Responsabile della Prevenzione  della Corruzione nella quale si affermava che la richiesta era stata presentata erroneamente al suo ufficio e pertanto la inoltrava al Responsabile per la Trasparenza, il quale a sua volta l’ha inoltrata alla Direzione Generale per le Strade e le Autostrade e per la Vigilanza e la Sicurezza nelle Infrastrutture Stradali e per conoscenza al Responsabile della Prevenzione della corruzione e al Titolare del potere sostitutivo in materia di accesso civico, chiedendo di valutare la la richiesta di accesso civico e pubblicare il documento richiesti o indicare il collegamento ipertestuale se già pubblicato, di fornire risposta all’istante entro 30 giorni al fine di poter procedere alla conclusione del procedimento di “istanza di accesso civico”; in data 2 settembre scorso la Direzione Generale per le Strade e le Autostrade e per la Vigilanza e la Sicurezza nelle Infrastrutture Stradali dava riscontro alla suddetta rimandando “ogni valutazione in merito all’istanza di accesso civico e le questioni connesse agli eventuali oneri di pubblicazione deve essere effettuata dalla Direzione Generale che ci legge per conoscenza (Direzione Generale per la Vigilanza sulle Concessioni Autostradali), come noto competente in materia ai sensi di quanto previsto dal D.P.C.M. di organizzazione di questo Ministero e dalla nota dell’Ufficio Legislativo n. 22244 del 9.6.2014“; il Titolare del potere sostitutivo riferiva che “a seguito delle modificazioni apportate dall’art. 6, d.lgs. n. 97/2916, il riferimento alla figura del titolare del potere sostitutivo non risulta più previsto dalla vigente disciplina, dovendosi oggi aver riguardo al disposto della novella secondo cui <<nei casi di diniego totale o parziale dell’accesso o di mancata risposta entro il termine indicato al comma , il richiedente può presentare richiesta di riesame al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’articolo 43, che decide con provvedimento motivato, entro il termine di venti giorni>>”; esaurito questo incredibile palleggiamento di responsabilità nessuna risposta nel concreto giungeva da alcuno dei numerosi soggetti che se l’erano reciprocamente scaricata;

si chiede di sapere:

autore, firmatario, data, contenuto e motivazioni degli atti che hanno prorogato la scadenza del 30 giugno 2013 perché la società A4 potesse continuare a condurre la concessione dell’autostrada omonima anche in mancanza del progetto per il completamento della A31 Valdastico Nord;

quale situazione si è determinata dal 1° luglio 2015, quando – secondo quanto riferito dal citato sottosegretario di stato – è comunque scaduta anche la proroga del termine;

se e come sia stato applicato l’articolo 4, comma 2 della convenzione;

perché l’organizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto riguarda la trasparenza, non corrisponde a quanto previsto della legge, e perché nel caso specifico non è giunta alcuna risposta;

come concilia la Presidenza del Consiglio il fatto che una sua commissione respinga l’accesso a un atto affermando che un senatore per quel fine deve usare lo strumento dell’interrogazione, con la reiterata e prolungata omissione della risposta all’interrogazione su quello stesso punto;

quale sia la ragione per cui tali notizie vengano ostinatamente tenute nascoste e se esse abbiano a che fare con conflitti di interesse da parte di coloro che hanno autorizzato il provvedimento di proroga;

perché i suddetti provvedimenti di proroga non sono stati sottoposti e neppure comunicati alle commissioni competenti di Senato e Camera, nonostante modificassero un punto fondamentale della convenzione del 9 luglio 2007 tra ANAS e A4 SpA, la quale era stata invece sottoposta alle commissioni.

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