Quali le iniziative italiane per il rafforzamento e la promozione efficace delle relazioni commerciali, industriali e finanziarie con il Taiwan?

Interrogazione a prima firma Malan al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale
Premesso che:

è noto a tutti gli osservatori internazionali quale rilievo rivesta l’economia di Taiwan, tra le prime 20 al mondo e fortemente interconnessa con quelle della Cina continentale e degli altri Paesi dell’area Asia-Pacifico;

ci sarebbe spazio per dare maggiore consistenza alle relazioni commerciali tra Italia e Taiwan, attualmente posizionate soltanto al 5° posto tra i Paesi membri dell’Unione europea, con un interscambio bilaterale inferiore ai 4 miliardi di euro;

a parere degli interroganti, un’azione del Governo finalizzata a dare impulso allo sviluppo di tali rapporti porterebbe significativi benefici sia all’incremento delle nostre esportazioni verso Taiwan sia alla crescita degli investimenti taiwanesi in Italia, fino ad ora modesti e prevalentemente limitati ai settori del trasporto marittimo e del turismo;

negli anni passati sono state scarse le iniziative istituzionali di promozione dell’Italia nel mercato e nella società taiwanese, e ciò anche a motivo della permanente debolezza dell’ufficio che a Taipei rappresenta l’Italia, con un organico molto ridotto rispetto a quello degli altri Paesi europei, del nostro stesso livello, operanti a Taiwan;

risulta agli interroganti come diversi nostri partner nell’Unione europea, nel rispetto dei principi della “one China policy”, da tempo promuovano missioni a Taiwan sostenute efficacemente dalla presenza e dal lavoro degli esponenti dei propri Governi, con specifiche competenze di carattere economico, commerciale, finanziario, culturale e scientifico;

la prossima riunione a Taipei del Foro italo-taiwanese di cooperazione economica industriale e finanziaria, co-presieduto dai rispettivi direttori generali responsabili del commercio estero, rappresenta una favorevole occasione per impostare un nuovo e più adeguato impegno strategico volto a far progredire le relazioni bilaterali,

si chiede di sapere:

quali opportune iniziative di propria competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare per promuovere efficacemente gli interessi italiani a Taiwan, sia per quanto riguarda le nostre esportazioni sia per attrarre nel nostro Paese gli investimenti taiwanesi.

Risposta del Vice Ministro per lo Sviluppo economico

Il 25 giugno 2015 si è svolta a Taipei la V sessione del Foro italo-taiwanese di cooperazione economica, industriale e finanziaria, co-presieduta dal direttore generale di questo Ministero competente per materia, insieme al direttore generale per politica commerciale internazionale, dottoressa Jen-ni Yang, del Ministero dell’economia taiwanese. Ha partecipato all’evento una delegazione del gruppo parlamentare di amicizia italo-taiwanese composta dal vice presidente, On. Galperti, e dagli On. Romanini e Borghi. La stessa delegazione ha incontrato, collateralmente al Foro, esponenti delle istituzioni locali, tra cui il Presidente taiwanese Ma Ying-jeou. Inoltre, nello stesso ambito del V Foro italo-taiwanese di cooperazione economica, il locale ufficio ICE ha organizzato 86 incontri B2B (business to business) per 16 aziende italiane dei settori agroalimentare, cosmetico, energetico, design, ambiente e finanza.

Per ciò che attiene agli aspetti più specificamente tecnici, la V sessione del Foro si è prefissa lo scopo di negoziare gli strumenti per incrementare l’interscambio e il flusso degli investimenti. In particolare, per migliorare l’accesso al mercato, sono state concordate nuove e concrete linee di azione da realizzarsi entro il 2015, finalizzate a ottenere da Taiwan la fine del blocco delle importazioni di alcuni generi di prodotti alimentari italiani quali carni, arance rosse, agrumi, pere, uva e kiwi, misura protrattasi nel tempo a causa dei timori dell’introduzione nell’isola di elementi patogeni esterni. Il Baphiq taiwanese, responsabile per i controlli fitosanitari, è stato peraltro invitato a effettuare visite ispettive in Italia, con spese a carico dell’Agenzia ICE, al fine di accertare l’assoluta assenza del pericolo di epidemie causabili dalla peste suina e dalla BSE relative alla carne suina e bovina italiana. Per agevolare l’importazione, sotto l’egida delle dogane taiwanesi, di campioni di merci italiane destinate alle fiere o ad altri eventi promozionali, verrà fornita da Taiwan la lista in inglese di tutte le informazioni occorrenti allo scopo.

Sono state inoltre definite le modalità per dare corso alla legge italiana 7 maggio 2015, n. 62, sulla doppia imposizione fiscale, cui seguirà l’iter legislativo taiwanese per l’approvazione di una legge di medesimo contenuto e la firma congiunta di entrambe le parti di un documento finale attuativo.

Sono state altresì create sinergie nel settore fieristico attraverso la sigla di un memorandum of understanding tra la fiera di Bologna e il Taiwan External Trade Development Council (TAITRA) e un altro tra l’AEFI (Associazione Fieristica Italiana) e l’omologa taiwanese TECA.

In merito alla richiesta che esponenti del Governo si rechino in visita a Taiwan e che venga definito il raggiungimento del BIA (Business Impact Analysis) tra la UE e Taiwan, il Vice ministro Calenda conferma la propria disponibilità a recarsi a Taiwan, fermo restando il calendario delle missioni già previste.

Per quanto riguarda l’apertura di un negoziato tra la UE e Taiwan per la protezione degli investimenti, la Commissione europea, sollecitata dall’Italia durante il semestre di presidenza, ha prospettato che ciò potrebbe eventualmente avvenire solo dopo la conclusione dell’accordo per la protezione degli investimenti tra UE e Cina.

In conclusione è possibile affermare che Taiwan offre uno scenario marcatamente favorevole all’assorbimento di maggiori quote di prodotti italiani: con l’obiettivo di sfruttare tale potenziale, l’attività promozionale a sostegno dell’incremento dell’interscambio bilaterale punta non solo sui settori del Made in Italy tradizionali, ma anche al rafforzamento della collaborazione nei comparti delle tecnologie manifatturiere, al fine di promuovere l’immagine di un’industria italiana all’avanguardia e innovativa.

Con particolare riferimento alle attività promozionali programmate per l’anno 2015, sono state previste le seguenti iniziative nei settori agroalimentare, moda e persona, macchinari, tecnologia, nautica: 1) organizzazione di missioni incoming di operatori taiwanesi presso fiere in Italia e all’estero (Micam; Mido; Vitignoitalia; salone nautico di Genova; Marmomacc; Nano Tech a Tokyo; Moda Italia & Shoes from Italy a Tokyo; Thaifex a Bangkok; FHC China a Shanghai; WOFB a Pechino); 2) organizzazione dimissioni incoming in occasione di Expo 2015 (a maggio 2015 si è svolta la visita di una delegazione dell’associazione confindustriale taiwanese Cieca, Chinese international cooperation association); 3) azioni promozionali (conferenze stampa, diffusione materiale pubblicitario; elaborazione schede informative, eccetera) presso operatori taiwanesi relative a fiere italiane (Emo, fiera mondiale macchine utensili); 4) organizzazione di seminari e workshop, con la partecipazione di importatori, distributori e media, su prodotti tipici italiani (ad esempio, sull’olio extra vergine d’oliva in collaborazione con Unaprol).

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