C’è ancora, in questi giorni e anni, chi parla di un nuovo sterminio del Popolo ebraico e dell’annullamento di Israele

Questo ci ricorda l’importanza dell’individuo, quando nello stesso Popolo emergono quelli che approvano e applicano leggi scellerate e quelli che rischiano o danno la propria vita per opporsi all’infamia

Intervento in Aula per la celebrazione del Giorno della Memoria

Signor Presidente,

sono passati dieci anni dall’approvazione della legge che istituisce il Giorno della Memoria. Credo che a dieci anni di distanza si possa tracciare un bilancio positivo di questa legge. Le iniziative che coinvolgono le massime personalità dello Stato – come la sua visita di questa mattina a Trieste, Presidente – così come le migliaia di iniziative che si svolgono nei Comuni a opera di tante associazioni nonché i singoli gesti di cittadini dimostrano che questa legge è scritta non solo tra le carte dello Stato ma anche nel cuore dei cittadini, nel cuore del Popolo italiano. Lo dimostra anche l’attenzione dei mezzi di informazione – parliamone bene quando lo meritano – che dedicano tuttora grande spazio e – direi, un crescente spazio – a questa celebrazione.

Contemporaneamente, però, proprio in questi anni abbiamo purtroppo visto un aumento dei gesti di odio antiebraico e torniamo a vederli. Vediamo in questi giorni – è stato già citato dal senatore Marini – un Capo politico di un grande Paese che parla di un nuovo sterminio del Popolo ebraico, di annullamento di Israele. Sono parole che non possiamo non prendere sul serio; sarebbe un grave errore sottovalutarle, ritenere che siano affermazioni fatte solo per ottenere una approvazione rabbiosa. Hitler, nel 1921, rilasciò una intervista a un giornale inglese nel quale delineava, sia pure in modo rudimentale, il proposito di sterminare tutti gli ebrei che vivevano in Germania. Non fu preso sul serio né nel suo Paese né in altri Paesi: fu un errore davvero grave, che l’Europa pagò con le decine di milioni di morti della Seconda guerra mondiale e con la Shoah.

Dunque, dobbiamo sempre ricordare. E dobbiamo ricordare che anche in Italia, dove il Popolo è certamente lontano per tradizione da sentimenti razzisti, ci fu la Shoah: ci fu il campo di sterminio che il Presidente ha visitato questa mattina, ci fu la vergogna delle leggi razziali, leggi che furono non solo approvate ma con scellerata disciplina ampiamente applicate. Sappiamo, quindi, che questo pericolo esiste e può esserci persino tra di noi. D’altra parte, lo stesso Popolo tedesco era – e lo è naturalmente ancora – uno di quelli dalla più raffinata cultura, dalla più evoluta civiltà. Il pericolo, dunque, esiste sempre.

È importante, quindi, continuare a ricordare. È importante tornare a dire no all’odio, no alla violenza, no al razzismo, e un sì a quello che è nella nostra cultura giudaico-cristiana, ossia a considerare la singola persona umana portatrice di una dignità assoluta e unica in quanto, secondo la nostra cultura e tradizione giudaico-cristiana, è fatta a immagine e somiglianza di Dio.

Il testo della legge ci dice anche che vanno ricordati coloro che si adoperarono, pur appartenendo a diverse parti proprio in quel terribile conflitto, per impedire lo sterminio. Tra i Giusti, tra quei non ebrei che si adoperarono per salvare tanti ebrei dallo sterminio, ci sono ben 295 italiani: a uno di essi è dedicata un’importante sala del Senato, e a loro va la riconoscenza di tutti per aver riscattato l’infamia di altri fatti. Queste centinaia di Giusti furono aiutati da migliaia, forse da milioni di cittadini che misero a repentaglio la propria incolumità perché aiutarono, si opposero e non fecero delazione.

Questo ci ricorda ancora una volta l’importanza dell’individuo, quando nello stesso Popolo possono emergere sia coloro che approvano leggi scellerate e le applicano, sia coloro che mettono a rischio la propria vita – o l’hanno data – per opporsi all’infamia.

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