Una delega in bianco sulla salute e la sicurezza sul lavoro, data allo stesso Governo che, con la Finanziaria 2006, ha esentato alcune aziende dai controlli

Intervento in Aula per dichiarazione di voto su un emendamento all’articolo 1 della delega al Governo in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

Signor Presidente,

credo che questo sia un emendamento molto importante. Come abbiamo più volte ribadito, questo provvedimento è un disegno di legge di delega, quindi dovrebbe rispettare l’articolo 76 della Costituzione. Il Parlamento, dunque, delega il Governo a legiferare in una materia estremamente complessa e con dei criteri direttivi che mi sembrano talmente vaghi da porsi al di fuori dell’articolo 76 della Costituzione. Tuttavia, su questa parte non possiamo più intervenire, quindi speriamo in un intervento dell’altro ramo del Parlamento.

L’emendamento 1.36 del senatore Galli prevede che i pareri delle Commissioni competenti sui decreti legislativi che verranno emanati sulla base di questa legge delega siano vincolanti. Posso capire il parere del Governo, ma vorrei capire con quale criterio il relatore formula parere contrario a che i pareri espressi dalle Commissioni competenti – in particolare la Commissione lavoro – non siano vincolanti. Si dà, cioè, una delega quasi in bianco al Governo, dicendogli di fare quello che vuole su tutto il settore della sicurezza e della salute sul lavoro. con criteri talmente vaghi che l’Esecutivo può operare come vuole sulle attrezzature, sulle norme, sugli adempimenti formali, sulle sanzioni (che includono anche l’arresto). Inoltre, il Parlamento si priva anche del potere d’intervenire su svarioni che faccia il Governo in seguito, presentando lo schema del decreto legislativo alla Commissione competente.

Rivolgo quindi un appello ai senatori della Maggioranza, in particolare ai membri della Commissione Lavoro: volete privare voi stessi della possibilità di esprimere il parere su ciò che il Governo farà con questa delega in bianco? Ma quale ragione c’è? Se voterete a favore dell’emendamento in esame, non vi sarà alcuno sforamento di bilancio, non cadrà – purtroppo! – alcuna maggioranza e alcun Governo; semplicemente resterà in piedi un minimo di possibilità – per il Senato, per il Parlamento e in particolare per la Commissione Lavoro e previdenza sociale – di intervenire in presenza di svarioni del Governo.

Torno a ricordare l’esenzione dai controlli sulla sicurezza del lavoro introdotta dal comma 1198 della legge Finanziaria: so che non avreste mai votato questa disposizione potendola votare, ma adesso vi si pone la possibilità di dare al Parlamento e alla Commissione almeno la possibilità di intervenire di fronte ai mostruosi provvedimenti che eventualmente il Governo dovesse assumere. Volete privarvene? Non eravate voi quelli che, quando si trattava di votare sul referendum per la riforma del Parlamento, vi ergevate a vestali, difensori delle prerogative del Parlamento di fare le leggi, e vi opponevate a “un Governo che travalica”, a “un Premier dittatore”? Era tutta propaganda, perché non c’era nulla di tutto questo nella riforma costituzionale. Ora, quando si tratta di agire, demandate e pretendete dal Parlamento che abdichi al proprio potere, lasciando al Governo la potestà di legiferare e privando il Senato della possibilità di intervenire. Anche quando c’è in ballo la coerenza di coalizione, credo sia necessaria molto di più la coerenza delle idee nel difendere le istituzioni!

Rivolgo, dunque, questo appello. Non canteremo vittoria e, ripeto, purtroppo non cadrà alcun Governo se verrà approvato l’emendamento in esame; semplicemente, il Parlamento manterrà un po’ delle prerogative, eserciterà un po’ il dovere stabilito dall’articolo 70 della Costituzione, che assegna alle Camere la funzione legislativa.

La Presidenza dichiara inammissibile per incostituzionalità l’emendamento 1.36.

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