GiocoNews: “Malan: Giocatore, Contribuente e non delinquente”

Non si faccia di tutto il gioco un fascio. Potrebbe essere l’estrema sintesi del pensiero, in materia, del senatore di Forza Italia Lucio Malan, che a Gioco News ribadisce le sue tesi sulla necessità di non legiferare, o regolamentare, in maniera che possa danneggiare gli operatori legali, a tutto beneficio di quelli che non lo sono. Ma andiamo con ordine, partendo dalle risposte che il Vice Ministro dell’Economia, Luigi Casero, ha dato in commissione Finanze alla Camera in occasione di un question time sul gioco. In quella sede, Casero ha affermato che, nel 2017, il gettito erariale dal gioco rischia di diminuire, a causa delle misure a livello locale che limitano quello lecito.

Che cosa ne pensa? Norme locali troppo restrittive possono, certo non volontariamente, finire per favorire il gioco illegale?

“L’ho detto chiaramente, intervenendo in Senato sulla relazione sulle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito della Commissione antimafia: l’eccesso di controlli di carattere burocratico e vessatorio, proposti dalla Commissione in nome del contrasto all’infiltrazione criminale nel settore, rischia di spingere un gran numero di persone a rivolgersi al gioco clandestino, che è controllato dalla criminalità al 100 percento. La stessa cosa vale, in gran parte, per i limiti da parte degli enti locali”.

Sul tema dei giochi e del loro riordino, affidato – ai sensi della legge di Stabilità 2016 – a un’intesa da raggiungere in sede di Conferenza Unificata, Governo, Regioni ed enti locali sono in grosso ritardo. Secondo Lei, c’è la vera volontà di arrivare a un accordo? Chi beneficerebbe del suo raggiungimento e chi, invece, potrebbe giovarsi di un nulla di fatto?

“Dipende da come finisce questo accordo: se è eccessivamente restrittivo, si favorirà il gioco clandestino e non l’Erario. Io spero si tratti di un accordo intelligente, che freni gli eccessi e cointeressi gli enti locali nei proventi di questa attività che – al di là di ogni altra considerazione – rappresenta una entrata importante per l’Erario”.

Secondo Lei, l’attuale frammentazione normativa sul gioco è un fenomeno positivo o negativo?

“È in parte inevitabile, sulla base delle autonomie locali, e in parte illegittima perché gli enti locali non possono limitare più di tanto un’attività economica”.

Lo Stato può (o dovrebbe, come ipotizzato da più parti) fare, in tutto o in parte, a meno dei proventi che arrivano dal gioco lecito?

“Dopo tutto, è l’unica tassa che paghi soltanto se vuoi. Se non vuoi, non giochi. Se si abolisce il gioco lecito, si ingrassa quello illecito o quello oltre confine. Direi, davvero, che non siamo in condizione di dire ‘no’ a un’entrata di questo genere. Il gioco d’azzardo è sempre esistito, e non sarebbe certo una legge italiana del XXI secolo a poterlo abolire”.

A suo modo di vedere, stante il fatto che il gioco è lecito, esso e i suoi operatori che dispongono di una regolamentazione concessione vengono sufficientemente tutelati?

“Come ho detto in Senato, ci vorrebbero controlli frequenti e non burocratici e invasivi sul gioco lecito, e il pugno duro su quello illecito. Mi pare che non ci sia né una cosa né l’altra”.

Quanto ai giocatori, secondo Lei sono sufficientemente tutelati o si potrebbe fare di più?

“Per una curiosa vicenda di vita, non legata al gioco d’azzardo, ho vissuto per un paio d’anni a Las Vegas: lì c’è la tutela del giocatore, come ‘consumatore’ che non può essere imbrogliato, e anche nei confronti dei minori e dei non giocatori. Ci sono controlli seri e due certezze: se vuoi guadagnare con il gioco d’azzardo, il modo migliore è non giocare. Se vuoi divertirti o rischiare, sai che hai ottime probabilità di perdere ma che c’è una percentuale obbligatoria (complessiva) di vincite: che, poi, quella percentuale tocchi a te, ovviamente è un’altra cosa. Di certo, lì non potresti mai installare macchinette dove, se perdi, perdi e, se vinci, hai difficoltà a incassare la vincita. Da noi non è così”.

Ora che i due rami del Parlamento hanno approvato la relazione su gioco e criminalità della commissione Antimafia, quali sono i suoi auspici su questo fronte?

“Che si contrasti la criminalità in questo e in tutti i settori ma che non si mettano in atto le tante proposte, contenute nella relazione, che trattano da delinquente il giocatore – il quale, se il gioco è lecito, è anche un Contribuente”.

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