PENSIONI. MALAN (FI): ARGOMENTO ASSENTE DA PROGRAMMA M5S

“Il candidato premier Luigi Di Maio attacca Berlusconi sull’impegno ad aumentare le pensioni minime a 1000 euro parlando di copertura mancante – copertura che il M5S, a suo dire, avrebbe. In realtà, nel programma M5S con il quale il giovane partenopeo è diventato vicepresidente della Camera percependo così il primo stipendio, l’unica volta in cui si menzionano le pensioni è a pagina 2, per dire che occorre abolire il privilegio dei parlamentari di maturarla dopo soli due anni e mezzo. In realtà, tale privilegio è stato abolito dal 2007, epoca in cui Di Maio era già iscritto all’università – sia pure invano – e potrebbe, dunque, ricordarlo. Per il resto, neppure una parola – tanto è l’interesse dei grillini per questa categoria di persone. Insomma, “Good Bye” Di Maio: all’università era meglio studiare anziché scalare il Senato accademico!

Ora, il Signor Casaleggio fa dire ai suoi parlamentari che la proposta di reddito di cittadinanza da 780€ al mese vale anche per i pensionati e, secondo di Maio, ci sono le coperture. Non si capisce se anche per i pensionati vale la clausola per la quale perde il sussidio chi rifiuta un lavoro, qualunque esso sia. E, soprattutto, non si capisce come la copertura di 17 miliardi proposta dai pentastellati, corrispondente a 780€ per soltanto 1,8 milioni di persone, possa bastare anche ai pensionati – visto che in Italia ci sono quasi 3 milioni di disoccupati, oltre a 2 milioni di sottoccupati (dati Fondazione Di Vittorio). Come se non bastasse, i 17 miliardi di copertura sono assai fantasiosi, poiché 5 miliardi vengono da fantomatici risparmi grazie all’estensione delle gare Consip, di notorietà anche giudiziaria; 2,5 da tagli alla Difesa che azzererebbero l’operatività delle Forze Armate e 800 milioni dall’abolizione di mitologiche auto blu ospedaliere che, in realtà, sono in gran parte ambulanze.

La copertura all’impegno preso dal Presidente Silvio Berlusconi, quantificata in meno di 2 miliardi all’anno, è evidentemente assai più agevole e trova la sua credibilità nel fatto che l’analogo impegno preso per le elezioni del 2001 fu pienamente mantenuto, con 1 milione 850 milioni di pensionati che si trovarono accreditati ciascuno almeno 1 milione di lire al mese”.

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