AFFIDI ILLECITI, MALAN (FI): GRAVISSIMI I FATTI DI REGGIO EMILIA

Da anni, con l’associazione Rete Sociale, l’avv. Catia Pichierri e la dott. Tiziana Di Tullio, denunciamo le inquietanti storture del sistema di gestione e di affido dei bambini fuori famiglia citando, nonostante le difficoltà, nomi e circostanze di casi specifici. Le notizie che arrivano da Reggio Emilia sono sconvolgenti, ma confermano, purtroppo, le nostre denunce. Le persone accusate hanno i loro diritti di difesa e la giustizia speriamo prosegua rapida ed equa. Ma quel che è certo è che il sistema nel suo insieme va cambiato. L’articolo 403 del codice civile consente che, senza una decisione del magistrato, dei bambini vengano praticamente rapiti dallo Stato e portati in luoghi sconosciuti ai genitori, né più né meno di quanto accadeva con i desaparecidos della dittatura argentina. Troppo spesso c’è una sinergia tra operatori dei servizi sociali, diciamo così, inesperte, controlli assenti, e strutture di accoglienza senza scrupoli. Sui fatti di Reggio Emilia deciderà la giustizia, ma urgono una riforma delle norme e un controllo serio su chi le deve attuare. È mostruoso che bambini vengano di fatto rapiti, a nome dello Stato, condizionati psicologicamente per ingrassare ignobili profittatori, il tutto con il pretesto di tutelarli.

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