MALAN (FI): DA LAMORGESE NESSUNA CHIAREZZA PER USCITE BAMBINI

I bambini possono o non possono uscire di casa e come? Cosa si intende – per bambini e adulti – per “prossimità dell’abitazione” dove si può effettuare attività motoria? Due domande molto chiare che Forza Italia, per bocca del senatore Maurizio Gasparri ha posto al ministro dell’interno Luciana Lamorgese nel question time di oggi al Senato per fare chiarezza su dubbi che affliggono tantissimi italiani. Ma la risposta non ha chiarito nulla. Il ministro ha totalmente omesso di chiarire cosa si intenda per ‘attività motoria in prossimità della propria abitazione’. Che cos’è la prossimità? 50 metri? 100 metri? 200 metri? Il ministro, nonostante la nostra specifica domanda non l’ha detto e intanto fioccano le multe. Su questo Lamorgese è stata più precisa: oltre 330mila. Ma difficilmente può avere contezza di quelle comminate dalla polizia locale. Molte sono sicuramente di indubbia correttezza, ma quante sono dovute alla vaghezza delle norme?

Per i bambini, ancora peggio. Il 31 marzo una circolare del capo di gabinetto del Viminale – e già è incredibile che la vita delle famiglie italiane possa essere modificata con un tale strumento- dice che un genitore ‘può camminare con i bambini fuori casa in quanto attività motoria in prossimità della propria abitazione’. La sera dopo il presidente del consiglio Conte afferma che ciò significa non passeggiare ma accompagnare il genitore a fare la spesa. Oggi il ministro dell’interno dice che l’uscita di un solo genitore con i bambini è consentita solo per ‘brevi percorsi in prossimità della propria abitazione, in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute’. Dunque, niente attività motoria, ma solo recarsi in un negozio. E se si deve andare in negozi lontani no? Il ministro ha precisato che è comunque esclusa ogni forma di attività ludica o ricreativa all’aperto. Ma il monopattino, la bicicletta o il triciclo sono ludici o no? La confusione regna sovrana: l’unica cosa che sembra certa è che con un cane si può uscire tranquillamente, con un bambino si rischia grosso e ci si deve affidare all’interpretazione del vigile urbano, del carabiniere, del poliziotto di turno, che si deve far carico di ciò che il ministro non fa.”

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