Question time sui progetti di alta velocità ferroviaria e sul ponte sullo stretto di Messina

Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, la costruzione di infrastrutture è indispensabile ad ogni Paese moderno per progredire e per essere competitivo con gli altri Paesi in tutti i settori produttivi.

È assolutamente indispensabile lo sviluppo delle infrastrutture per essere competitivi in tutti i settori economici, nell’industria, nell’agricoltura, nel turismo e in tutti i settori economici del nostro Paese.

In questo, lo sviluppo dei treni ad alta velocità che oggi consentono di spostarsi con grande rapidità in molta parte del Paese, non in tutto, è stata sicuramente un’iniziativa per la quale nutriamo particolare orgoglio, essendo stata portata avanti dal Governo Berlusconi, in particolare dal secondo e dal terzo.

Ora vengono impegnate grandi somme del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in questo settore. Tuttavia, abbiamo letto con una certa preoccupazione alcune sue dichiarazioni riguardanti il ponte sullo Stretto di Messina, che è vero che non risolve evidentemente i problemi di viabilità generali della Sicilia, ma indubbiamente, se non c’è modo di arrivare rapidamente in Sicilia, è molto difficile pensare a un miglioramento delle autostrade di quella Regione.

Allo stesso tempo abbiamo letto delle dichiarazioni, da lei rilasciate alla stampa il 12 maggio, sulla linea ad alta capacità, sebbene oggi sia ancora conosciuta come linea ad alta velocità, Torino-Lione. Si dice che è ancora necessario un dibattito sul tracciato e sulle opere compensative, ma sono vent’anni che queste cose vanno avanti. Vorrei pertanto delle rassicurazioni, che chiedo a nome del Gruppo Forza Italia, su cosa intende fare al riguardo del ponte sullo Stretto di Messina, della linea ad alta velocità Torino-Lione e anche delle altre linee che ho elencato: Liguria-Alpi, Palermo- Catania-Messina, Napoli-Bari, Verona-Brennero, Roma-Pescara, Orte-Falconara, Taranto-Battipaglia e Salerno-Reggio Calabria.

Non avendolo scritto nel testo dell’interrogazione non posso farlo, perché avrei dovuto depositarlo prima, ma essendo qui presente il collega Floris, che è sardo, le chiederei anche qualcosa sui treni, anche non ad alta velocità, ma solo a media velocità, per la Sardegna, che ne è davvero sprovvista.

GIOVANNINI, ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Signor Presidente, come è stato ricordato, l’interrogazione riguarda tre diversi aspetti. Sul primo aspetto, riguardante l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, dopo la trasmissione al Parlamento della relazione finale del gruppo di lavoro tecnico per la valutazione di soluzioni alternative, il Governo considera assolutamente fondamentale il confronto con il Parlamento, con le altre istituzioni e con la società civile, in modo da poter avere l’adozione di una decisione, che consenta di rispondere al meglio alla domanda di mobilità da e per la Sicilia, con infrastrutture e mezzi di trasporto adeguati e sostenibili sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Vorrei ricordare – ciò non vuol dire che la discussione si chiude, tutt’altro – che nel PNRR sono comunque inseriti importanti investimenti, che riguardano l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina e l’attraversamento dinamico dello Stretto, in maniera tale da migliorare, nel frattempo, la situazione dei cittadini e, naturalmente, delle imprese.

In merito alla tratta europea della TAV, l’opera è in esecuzione, in virtù di un accordo internazionale approvato dal Parlamento e, con la sottoscrizione, nell’aprile 2020, dell’amendment al contratto di sovvenzione europea, il finanziamento comunitario è stato integralmente conservato, con un’estensione temporale a tutto il 2022. Per la tratta nazionale sottolineo assolutamente l’importanza dell’opera, ma sappiamo anche che, visto che Rete Ferroviaria Italiana (RFI) non ha effettuato la progettazione di una parte della tratta nazionale, serve un confronto con i territori e di questo ho parlato anche nella mia intervista, in maniera tale da poter procedere prima possibile alla progettazione della tratta nazionale. Segnalo infine che sono in via di definizione le nuove nomine di competenza del Governo italiano nel consiglio di amministrazione della TELT-Tunnel Euralpin Lyon Turin, nel comitato di controllo e nella commissione contratti.

Quanto ai progetti ad alta velocità e alta capacità Liguria-Alpi, Palermo-Catania-Messina, Napoli-Bari, Verona-Brennero, Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Battipaglia, evidenzio che sono tutti interventi inclusi nel PNRR, la cui realizzazione avverrà secondo il cronoprogramma inserito nel piano, che, come noto, è ora all’attenzione della Commissione europea, per l’approvazione definitiva. In ogni caso, gli interventi citati dovranno essere completati entro il 2026, come previsto dal Next generation EU. Naturalmente, per ciò che concerne invece la Salerno-Reggio Calabria e la Brescia-Vicenza-Padova, visto che sono interventi finanziati al di fuori del PNRR, si tratta di realizzazioni, il cui completamento è previsto entro il 2030. Anche nel PNRR, però, ci sono interventi per alcune tratte della Salerno-Reggio Calabria, come sappiamo, e una parte della Brescia-Vicenza-Padova è già in esecuzione, come ricordato recentemente anche da Ferrovie dello Stato.

Per ciò che concerne la Sardegna, che pure non è oggetto dell’interrogazione, le stiamo prestando un’attenzione particolare nel PNRR; ci sono alcuni interventi sui cosiddetti treni storici, ma evidentemente non sono quelli di cui si voleva parlare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Malan, per due minuti.

MALAN (FIBP-UDC). La ringrazio, signor Ministro, per le rassicurazioni e i tempi di cui ci ha parlato. Ha aggiunto anche il tema delle nomine per determinate società, che sono fondamentali per la realizzazione di quanto il nostro Paese necessita. Conto che tali nomine siano fatte con il criterio della competenza e della condivisione della necessità, per il nostro Paese, di completare queste opere, che – come ho detto – sono indispensabili per crescere in tutti i settori economici e anche per una politica dei trasporti più razionale e più rispettosa dell’ambiente.

Per quanto riguarda l’attraversamento dello stretto di Messina, lei ha parlato di attraversamento stabile e di attraversamento dinamico. Sarei stato più rassicurato se avesse detto la parola “ponte”; però, se la sostanza è quella, va bene. Sappia che su questo dovrebbe esserci una grande convergenza nel Paese, perché sono opere che interessano a tutti. Sappiamo bene com’è cambiato il modo di muoversi e siamo consapevoli del miglioramento delle possibilità economiche, degli scambi e degli spostamenti nelle zone del nostro Paese che sono state toccate dall’alta velocità ferroviaria, oltre naturalmente alla necessità di provvedere anche negli altri settori delle infrastrutture.

 

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