Accanimento terapeutico e volontà della persona: dobbiamo assumerci la responsabilità di fare una buona legge, scevra da preconcetti e ideologie

Intervento in Aula nella discussione sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato innanzi alla Corte Costituzionale con riguardo al caso della giovane Eluana Englaro

Signor Presidente,

oggi siamo chiamati a decidere su una procedura giuridico-istituzionale. Ma non possiamo negare che stiamo anche trattando il caso, commovente, di una persona e di coloro che le stanno accanto.

In proposito, chiedo al Signor Presidente di poter consegnare un intervento scritto, con alcune riflessioni che voglio qui sintetizzare in un convincimento e un dubbio.

Il convincimento è che dobbiamo assumerci la responsabilità di approvare una legge, in applicazione e nel rispetto della Costituzione, come ha autorevolmente sottolineato proprio adesso il Presidente, e in particolare nel rispetto degli articoli 2, 13 e 32 della Carta fondamentale. Pertanto, ho firmato sia il disegno di legge presentato dal senatore Tomassini, sia quello presentato dal senatore Ignazio Marino, pur sapendo che, accanto ai numerosi punti in comune, hanno differenze che vanno risolte. E mi auguro che il lavoro su queste e altre proposte sia rapido e, soprattutto, dettato da scienza e coscienza, scevro da preconcetti e ideologie. Questa legge dovrà sia definire e porre un limite all’accanimento terapeutico, sia evitare in ogni modo comportamenti arbitrari, che portino a cessare le cure ove non ci sia la certezza scientifica della loro inutilità e la certezza della volontà del paziente di non volersi sottoporre a tali cure in quelle circostanze.

Il dubbio che ho è sulla correttezza della sentenza della Corte di Cassazione: la mozione dei senatori Cossiga, Quagliariello, Bianconi e altri, se approvata, avrà l’effetto di consentire alla Corte Costituzionale di esprimersi su queste importantissime istanze suscitate in modo così accorato e argomentato da numerosi Colleghi, in gran parte membri del Gruppo di cui mi onoro di far parte. Si tratta qui di una vita umana e del rispetto della Costituzione. Credo che, su entrambe le questioni, sia meglio una cautela in più che una in meno.

Per questo, voterò a favore della mozione, che spero costituirà anche un impulso verso l’approvazione di una buona legge su questo tema così difficile e delicato.

Torna in alto