L’emergenza Coronavirus sta peggiorando ulteriormente la condizione dei minori fuori famiglia: i tribunali non possono rendere giustizia, gli spostamenti dei genitori verso le case famiglia e le altre strutture di accoglienza sono più difficili e non di rado i servizi sociali frappongono ulteriori limitazioni ai solitamente già difficili incontri dei genitori con i loro figli. Tuttavia, non sarebbe difficile supplire allargando i tempi e la frequenza delle telefonate e delle videotelefonate, oggi alla portata di quasi tutti. Sento invece da chi collabora con l’associazione Rete Sociale che spesso non si procede neppure a questa semplicissima operazione.
Vi è poi il caso dell’Emilia Romagna, dove la Regione ha dato ai servizi sociali, al Tribunale dei Minorenni e al Garante per l’infanzia l’indicazione di limitare gli ‘incontri protetti’ e le altre occasioni in cui genitori e figli possono stare insieme, a quelli ‘strettamente necessari’, che non si capisce bene quali dovrebbero essere. Questa indicazione è contraria alla norma nazionale che prevede la continuazione dei contatti con entrambi i genitori per i bambini di coppie separate.
Bisognerà chiedere altrettanta sollecitudine dopo l’emergenza per ripristinare l’indispensabile legame tra genitori e figli.
La questione dei bambini fuori famiglia, resa oggi ancora più delicata dall’emergenza pandemica, non va dimenticata.