“La decisione del giudice dei minori di affidare una bambina a una coppia di uomini è la strumentalizzazione di una piccola di tre anni per una battaglia ideologica. È possibile e augurabile che questi due signori facciano un ottimo lavoro, e per questo sarà giusto ringraziarli, ma dovrebbe essere chiaro a tutti che un affidamento con il parere contrario della Procura, chiunque sia l’affidatario, non dovrebbe mai avvenire. A meno che, appunto, una posizione ideologica non sovrasti l’interesse del minore che, invece, dovrebbe essere l’unico criterio da tenere in considerazione.
Andrebbe poi ricordato che la Corte Costituzionale ha recentemente ribadito che la famiglia di cui parla la nostra Carta fondamentale è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Evidentemente, per certi magistrati ideologizzati la Costituzione vale meno della loro personale militanza ideologica.
L’attacco alla famiglia viene da molti fronti, con l’obiettivo di diluirne talmente il concetto da farne perdere ogni significato, e di conseguenza ogni tutela. Già oggi sono scarse le risorse che lo Stato dà alle famiglie. Se poi qualunque aggregazione di individui diventa ‘famiglia’, non ci sarà più niente per nessuno: finiranno le detrazioni per carichi familiari, agevolazioni e pensioni di reversibilità”.