Interrogazione al Ministro dell’Economia
Premesso che:
migliaia di Contribuenti stanno ricevendo lettere firmate da Direttori dall’Agenzia delle Entrate, relativi al conteggio conclusivo della tassazione di somme ricevute a titolo di TFR, indennità equipollenti o di prestazioni pensionistiche;
la lettera prevede che il versamento delle somme dovute “deve essere eseguito entro 30 giorni dal ricevimento di questa comunicazione”, o la possibilità di chiedere, “sempre entro i 30 giorni”, la rettifica dei calcoli, “avendo cura di esibire documenti giustificativi che dovessero risultare necessari”;
l’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212 vieta di imporre adempimenti in tempi inferiori a 60 giorni a carico dei Contribuenti;
nella scorsa legislatura il Governo, rappresentato dal sottosegretario Gianfranco Polillo, nell’ambito dell’approvazione del decreto sulla razionalizzazione della spesa pubblica (“spending review”), aveva accolto l’ordine del giorno (G100) da me presentato, che lo impegnava a far sì che l’Agenzia delle Entrate non chiedesse più di presentare documenti in tempi inferiori ai 60 giorni, né obbligasse a presentare documenti già in possesso dell’Agenzia;
per sapere:
se il Ministro è a conoscenza del fatto che dirigenti di un’Agenzia alle sue dipendenze impongono adempimenti fiscali secondo tempistiche vietate dalla legge;
se non ritiene che tali vessazioni causino grave danno a migliaia di Cittadini, sia dal punto di vista materiale – poiché, per sfuggire alle ingiuste conseguenze minacciate, devono impiegare tempo e denaro, sottraendoli al proprio lavoro o alla propria famiglia – sia dal punto di vista psicologico, per l’esasperazione indotta e il timore di gravi sanzioni alle quali, in molti casi, non sarebbe in grado di far fronte;
quali provvedimenti urgenti intenda prendere per far cessare immediatamente tali abusi;
quali provvedimenti urgenti intenda prendere nei confronti dei responsabili di violazioni della legge e dei diritti dei Cittadini.