ANSA: “Unioni civili: AP e FI protestano contro incardinamento ddl”

Una procedura “inusitata”, “senza precedenti” e “illegittima”: sono queste le critiche mosse dai senatori Carlo Amedeo Giovanardi (AP) e Lucio Malan (FI) all’avvio in Aula del ddl sulle unioni civili. I due parlamentari, intervenuti in Aula subito dopo la relazione tecnica del presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma, parlano di “un atto di forzatura, di aperta violazione contro la Costituzione e il Regolamento del Senato”.

Secondo Giovanardi, non è stato rispettato il termine di due mesi per la discussione del testo in commissione. I tempi, sostiene il senatore AP, “non sono stati abbreviati” con l’arrivo in Aula: “sono stati del tutto azzerati”. Malan afferma, inoltre, che “l’esame in commissione si è ridotto alla mera relazione sul suo contenuto da parte della relatrice”, e aggiunge: “non c’è stato nessun esame. Se questo è il modo di applicare la Costituzione e il Regolamento, c’è poco da stare tranquilli”.

 

Intervento integrale del senatore Malan

Signora Presidente,

vorrei sottolineare che il disegno di legge (ricordo che l’articolo della Costituzione dice «ogni disegno di legge» e non «ogni argomento») che la Conferenza dei Capigruppo, a maggioranza e contro il Regolamento, ha voluto portare in Aula, è stato depositato il 6 ottobre, è stato portato all’attenzione della Commissione due giorni fa, e l’attenzione della Commissione è consistita nella semplice relazione (per la verità ben fatta) svolta dalla relatrice, che si trova a essere anche la prima firmataria del disegno di legge. Pertanto, l’esame in Commissione si è ridotto alla mera relazione sul suo contenuto.

Il fatto che l’argomento fosse discusso da tempo può avere il suo peso, ma la Costituzione è chiara – così come lo è il Regolamento: qui c’è stata, dunque, un’aperta violazione. Il provvedimento è stato semplicemente brevemente relazionato (in cinque minuti) in Commissione. Se questo viene ritenuto il modo di applicare la Costituzione, c’è poco da stare tranquilli. Già sulla riforma costituzionale non vi è stato neppure un voto (e anche questo è contro la Costituzione), ma per lo meno ne se ne era potuto parlare; in questo caso, invece, addirittura non è stato possibile.

Signora Presidente, si noti – aggiungo – che ci sono state parecchie iscrizioni a parlare, prese da chi presiedeva la Commissione. Il vice presidente Casson ha dato atto delle diverse iscrizioni a parlare e ha aggiunto che gli interventi si sarebbero potuti svolgere in seguito al dibattito, ma nessuno ha potuto parlare, neanche per un secondo, sul provvedimento che è all’esame dell’Assemblea: un atto di forza non contro chi si oppone a questo provvedimento, ma contro la Costituzione e contro il Regolamento del Senato.

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