AUTOSTRADE. MALAN (FI): OK ABERTIS, MA I SOLDI SONO DELLO STATO

“Si parla molto dell’accordo che potrebbe portare a breve la società spagnola Abertis al subentro nella concessione dell’autostrada Brescia-Padova in cambio di 594 milioni di euro. Non è bello che una società straniera gestisca una delle più importanti infrastrutture italiane ma, se è fatto nel rispetto delle regole, non si può dire di no. Il problema, però, è che quella somma – anzi: il miliardo e 200 milioni stimato per l’intero pacchetto azionario – non dovrebbe andare a un privato ma allo Stato, che è il proprietario dell’autostrada. Essa è in concessione alla società A4 dal 1956 mentre, per legge, la massima durata dovrebbe essere 30 anni e, nel 2007, è stata prorogata di altri 19 anni a condizione che fosse realizzata l’autostrada Valdastico Nord. Nelle scorse settimane, invece, è emerso chiaro che al posto di un’autostrada ci sarà qualcos’altro, una superstrada o anche meno. Come se non bastasse, la convenzione del 2007 prevedeva che l’approvazione definitiva dell’autostrada Valdastico Nord dovesse avvenire entro il 30 giugno 2013, e solo misteriosi compiacenti atti ministeriali, di dubbia liceità, hanno prolungato tale scadenza.

Pertanto, la Brescia-Padova dovrebbe essere tornata nelle mani dello Stato che potrebbe, esso stesso, darla in concessione alla Abertis fino al 2026 in cambio di 1,2 miliardi. Invece, il Governo preferisce che quei soldi vadano a Banca Intesa. E pensare che con quella somma si potrebbe triplicare il bonus bebè, o ridurre del 20% il bollo auto, oppure ridurre del 90% il canone RAI, ma di certo Renzi&C pensano sia più importante foraggiare una banca con un guadagno ingiusto.

Da molti mesi – oltre ad aver presentato un esposto alla Corte dei Conti, che ha aperto un fascicolo, e alla Commissione Europea – aspetto inutilmente risposta a mie interrogazioni sull’argomento. Evidentemente ha qualcosa da nascondere, al punto che il Ministero, dopo 26 giorni, non ha risposto neppure alla mia richiesta di accesso ai documenti ai sensi della legge sulla trasparenza”.

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