Le Commissioni Industria e Ambiente approvano la Risoluzione sul “pacchetto clima-energia”

Le Commissioni riunite Industria e Ambiente del Senato, su proposta dei relatori Simona Vicari per l’Industria e Andrea Fluttero per l’Ambiente, hanno approvato una risoluzione per l’applicazione di meccanismi di flessibilità nel pacchetto “clima-energia”. Lo ha reso noto la stessa senatrice del PdL Simona Vicari, sottolineando anche “la richiesta di inserimento, nel pacchetto, di clausole di revisione basate anche sulla nozione di costo-efficacia delle misure previste e sul principio di equità”.

Nella risoluzione, che impegna il Governo nella proposta di accordo al vaglio del Consiglio Europeo, vengono sottolineati altri tre obiettivi fra cui: la necessità di tener conto dei costi che ogni Paese dovrà sopportare e dei risultati raggiunti a livello di efficienza energetica; la riduzione delle micro polveri e degli inquinanti chimici emessi in atmosfera dai processi di combustioni delle fonti energetiche fossili. E, infine l’assunzione nel pacchetto clima-energia, di impegni da calibrare con gli altri grandi Paesi “inquinatori”.

 

 

Risoluzione sugli atti comunitari 11, 12, 13, 14, 15 e 16 pacchetto clima-energia

Le Commissioni riunite 10a e 13a del Senato,
premesso che,
  • l’Unione europea ha presentato degli atti comunitari che costituiscono il pacchetto “clima-energia” (20-20-20) sul quale il Consiglio europeo sarà chiamato a pronunciarsi nei prossimi giorni;
  • l’Europa ha fornito tra il 1990 e il 2005, in base ai dati contenuti nella relazione per il 2008 dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) un significativo contributo alla riduzione di emissioni di CO2, poiché in questo arco di tempo, i 27 Paesi membri, a fronte di un tasso di crescita medio del PIL del 2,1 per cento, hanno assicurato comunque una riduzione delle loro emissioni, di circa il 3 per cento mentre, nello stesso periodo, le emissioni di CO2 sono aumentate del 20 per cento negli Stati Uniti e sono quasi raddoppiate in Cina;
  • l’incremento della CO2 emessa potrebbe contribuire, tramite l’effetto serra, ad aumentare le temperature, anche se tale gas rappresenta solamente il 14% di quelli ad effetto serra. Di questa percentuale inoltre solo una piccola frazione è di produzione antropica, rispetto alla quale le decisioni della UE possono incidere, in carenza di un accordo globale, solamente sulla parte prodotta entro i propri confini;
  • le misure da adottare per la riduzione di emissioni di C02, per produrre degli effetti significativi, dovranno essere, nei prossimi anni, condivise ed adottate anche dagli altri grandi Paesi principali responsabili delle emissioni come gli Stati Uniti, l’India e la Cina;
  • l’individuazione, da parte dell’Unione europea, di obiettivi non sufficientemente flessibili, rischia di avere ripercussioni negative sulle singole economie nazionali, specie per quelle fondate principalmente sull’attività delle piccole e medie imprese;
  • l’Italia dovrebbe sostenere un costo superiore alla media europea nonostante sia il Paese che ha raggiunto un’efficienza energetica superiore alla media europea e, soprattutto, ha delle emissioni pro capite e “intensità di carbonio” più basse della media degli altri Paesi UE;
  • il Consiglio dei ministri dell’ambiente del 20 ottobre 2008 ha evidenziato che la problematica dell’adozione di un pacchetto legislativo sul clima da parte dell’Unione europea va inquadrato nell’ambito del negoziato in sede di Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico iniziata a Poznan, in Polonia, il 1° dicembre scorso; nella stessa riunione il Consiglio ha inoltre sottolineato l’impegno dell’Unione europea nel ribadire l’importanza di un nuovo accordo globale sul clima, da raggiungere entro la Conferenza delle Nazioni Unite di Copenaghen prevista per la fine del 2009,

 

impegna il Governo:
  • ad agire nel corso delle prossime settimane in sede comunitaria per assicurare una valorizzazione dei meccanismi di flessibilità del pacchetto, prevedendo delle clausole di revisione che siano anche basate sulla nozione di costo-efficacia delle misure previste e sul principio di equità;
  • a fare in modo che nella proposta di accordo che dovrà essere esaminata dal Consiglio europeo si tenga conto dei costi che ogni Paese dovrà sopportare, nonché dei risultati raggiunti a livello di efficienza energetica, approfondendo le conseguenze economiche che deriveranno dagli strumenti contenuti nel pacchetto, anche tenendo conto della situazione economica mondiale e della crisi finanziaria in atto;
  • ad adoperarsi per portare all’attenzione dell’UE il tema della riduzione delle micropolveri e degli inquinanti chimici emessi in atmosfera dai processi di combustione delle fonti energetiche fossili;
  • ad agire, infine, affinché gli impegni che l’Unione europea intende assumere con il pacchetto clima-energia siano calibrati anche sulla base delle misure che potranno essere adottate dagli altri grandi attori internazionali nell’ambito della Conferenza di Copenaghen del dicembre 2009”.

 

 

(Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: “Promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili” (COM (08) 13 DEF.) n. 11)

(Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra. (COM (08) 16 def.) n. 12)

(Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra il 2020. (COM (08) 17 def.) n. 13)

(Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa allo stoccaggio geologico del biossido di carbonio e recante modifica delle direttive 85/337/CEE e 96/61/CE del Consiglio e delle direttive 2000/60/CE, 2001/80/CE, 2004/35/CE, 2006/12/CE e del Regolamento (CE) n. 1013/2006. (COM (08) 18 def.) n. 14)

(Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (COM (08) 19 def.) n. 15)

(Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: “Due volte 20 per il 2020. L’opportunità del cambiamento climatico perl’Europa”. (COM (08) 30 def.) n. 16)

 

 

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