Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2024

MALAN (FdI). Signor Presidente, signori Ministri presenti, vi ringrazio per la presenza in questa lunga giornata che vi impegna. Il Presidente del Consiglio ora ha dovuto andare dal Presidente della Repubblica, come da prassi in queste giornate in cui riferisce al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo.Io credo sia molto difficile negare l’aumento del peso dell’Italia a livello europeo in questi due anni. Ci sono stati dei generosi tentativi di farlo, ma, mi sembra, senza successo. Negare che l’Italia abbia questo peso accresciuto è difficile. E se lo ha è per una serie di ragioni: intanto, per una linea di Governo che è stata coerente, ragionevole e costante e per il fatto che l’Italia, il Governo italiano, nell’ambito dei grandi Stati dell’Unione europea è l’unico che continua ad avere un forte appoggio da parte dei cittadini.Non lo dicono soltanto i sondaggi, che comunque significano qualcosa, ma lo dicono anche i risultati delle numerose elezioni regionali che si sono tenute in questi due anni. Peraltro, penso che lo diranno i risultati delle prossime elezioni regionali. Indubbiamente, già solo questo dà all’Italia un peso maggiore, insieme alla coesione della maggioranza che, nonostante i romanzi che vengono scritti e che trovano a volte posto sui giornali, è davvero forte e coesa.Grazie a questo, già molti risultati sono stati raggiunti. Sarebbe lungo fare l’elenco, ma io ricordo la vittoria dell’Italia sulle politiche che riguardano il regolamento Euro 7, che se fosse stato approvato nella forma che era stata presentata, avrebbe comportato un grave danno alle aziende e ai privati cittadini italiani sulla vicenda degli imballaggi e su tante questioni, apparentemente piccole, ma che incidono profondamente nella nostra società e sulla nostra economia.Un successo è sicuramente il fatto che l’Italia torni ad avere un Vice Presidente esecutivo dell’Unione europea nella persona di Raffaele Fitto, cui porgiamo, anche come Gruppo, tutti i nostri auguri di buon lavoro. Ci auguriamo che si verifichi quello che si verificò nel 2019, quando, non soltanto Fratelli d’Italia, ma la famiglia europea cui Fratelli d’Italia appartiene, quella dei Conservatori e Riformisti europei, votò a favore.Noi ci auguriamo che, non soltanto i rappresentanti dei partiti italiani a Bruxelles, ma anche le loro famiglie europee votino a favore di Raffaele Fitto, anche perché sarebbe certamente un riconoscimento: intanto dell’autonomia dell’Italia di potere stabilire chi la rappresenta, suffragata dal fatto che la persona di Raffaele Fitto credo che sia davvero difficile metterla in discussione, visti anche i risultati ottenuti sul PNRR.Questo è un altro successo europeo dove l’Italia è capofila su tutti gli adempimenti e su tutte le procedure. Altro successo dell’Italia è stato quello di ottenere la modifica del PNRR. Ci dicevano, durante la campagna elettorale di due anni fa, che tale modifica era impossibile; che se chiedevamo la modifica l’Italia non avrebbe avuto nulla. Ebbene, l’Italia ha chiesto ed ottenuto le modifiche per adattare il piano alle reali necessità della nostra Nazione ed ha ottenuto anche tutte le rate che erano previste prima degli altri Stati europei.Si tratta di una serie di successi, suffragati e confermati anche dal cambio di impostazione dell’Unione europea in tema di immigrazione. Dopo un periodo in cui ci si è occupati soltanto dei trasferimenti secondari e nonostante qualcuno, anche in Italia, ritenga che più immigrati vengono e meglio è, l’Europa ha ritenuto, come lo riteniamo noi, che l’immigrazione, al pari di ogni altro fenomeno (a maggior ragione essendo un fenomeno importante), deve essere subordinato alla legge e non all’arbitrio o ai traffici criminali degli scafisti. (Applausi). L’Europa ha accettato questa impostazione. Non per questo tutti i problemi sono risolti, ma gli ottimi risultati in termini di riduzione degli sbarchi non in obbedienza alla legge sono davvero notevoli, come è stato spiegato dal Presidente del Consiglio nel suo intervento.Anche i centri che si aprono in questi giorni in Albania sono un successo e vorrei chiedere alla sinistra, all’opposizione di essere un po’ più europeista. Rilevo che i grandi Stati europei governati dalla sinistra vedono con favore a questa innovazione portata dall’accordo con l’Albania e addirittura perseguono le stesse politiche. La Germania ha chiesto proprio all’Albania di avere un accordo simile, ma l’Albania ha risposto che il rapporto che ha con l’Italia è speciale e che non può replicarlo.Tutte queste cose dovrebbero suggerire di essere un pochino più come gli altri Stati europei. La Polonia stessa, che non è più governata da un membro della famiglia dei conservatori e dei riformisti europei, ha addirittura sospeso il diritto d’asilo. Forse bisognerebbe aggiornarsi un po’ ed europeizzarsi e non vedere tutto in chiave nazionale, con la conseguenza che, qualunque cosa faccia, il Governo Meloni deve essere attaccato.La posizione italiana si è dimostrata essere anche di guida per gli altri Stati sui grandi conflitti in corso. Sull’Ucraina ha avuto una posizione equilibrata e ferma, senza cedimenti e fughe in avanti, come invece abbiamo visto a un certo punto da parte del presidente francese Macron.Sulle vicende legate a Israele e al Libano, che indubbiamente ci preoccupano molto, ho apprezzato costantemente (e credo sia da tutti riconoscibile) la posizione del Governo italiano che ha potuto autorevolmente condannare gli episodi che hanno riguardato Unifil, mettendone in pericolo alcune strutture e il personale. L’Italia ha chiaramente condannato – e lo fa anche oggi – le numerosissime violazioni della risoluzione n. 1.701 in Libano e di ogni tipo di legge internazionale. Bombardare e mandare decine di migliaia di missili sulla popolazione civile israeliana sia dal Nord, che dalla Striscia di Gaza non può essere dimenticato, né ignorato ed è quello che ha dato il via a tutto quanto vediamo oggi.Credo, pertanto, che possiamo guardare con fiducia al lavoro del Governo italiano e del presidente Meloni sul versante europeo e anche sulla questione (estremamente importante e su cui ci auguriamo ci sia un successo, come gli altri ottenuti) della transizione green, che non può comportare la deindustrializzazione. Si sono visti i risultati: aumentano le importazioni di automobili dalla Cina e si riducono le produzioni nazionali in Italia, Germania e negli altri Paesi. Bisogna cambiare rotta.Ricordo al MoVimento 5 Stelle, che chiede di spingere l’acceleratore sulla transizione green, che l’unica sua Presidente di Regione ha dichiarato come area idonea per le pale eoliche e per gli altri impianti di energia rinnovabile appena l’1 per cento del territorio. (Applausi).Allora in questo caso bisogna avere un po’ di equilibrio ed essere coerenti. Noi siamo certi di continuare in questo modo e auguriamo al Governo e al presidente del Consiglio Meloni il migliore successo negli incontri europei e nella politica di ogni giorno, che vede confermare i risultati che sono arrivati fin dall’inizio di questo nuovo Governo e che continuano. Noi guardiamo con fiducia ai prossimi tre anni e ai risultati che verranno dal Consiglio europeo e dalle altre riunioni a carattere internazionale, dove l’Italia è tornata protagonista. (Applausi).

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