AUTOSTRADE. MALAN (FI): DELRIO DESISTA DA REGALO 6MLD A PARTECIPATA TRENTINO AA

“Il ministro Delrio desista dall’ennesimo regalo ai soliti noti a spese del contribuente e contro le norme europee. Questa volta si tratta di un costo di almeno sei miliardi a carico dello Stato: almeno quattro miliardi di mancato incasso e due di nuovo debito. Sarebbe il risultato della proroga di 30 anni della concessione dell’autostrada del Brennero (330 milioni all’anno di incassi) alla madre di tutte le partecipate pubbliche, appunto, cioè l’omonima società, i cui principali azionisti sono Regioni, Province e Comuni del Trentino Alto Adige/Südtirol, che la gestisce da 47 anni senza aver mai vinto una gara.

Non c’è da stupirsi che SVP e addentellati della fortunata e privilegiata Regione abbiano votato la riforma costituzionale Renzi/Boschi – anche perché, nell’accordo in corso di stesura presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci sarebbero tre graditissime chicche di cui chiedo conferma al Ministro. In primo luogo l’esenzione per dirigenti e personale dell’autostrada dai tetti ai compensi nella pubblica amministrazione, che inevitabilmente colpirebbero alcuni dei mille dipendenti, il cui costo medio ha superato i 65mila euro. In secondo luogo, una clausola permetterebbe – caso unico per le partecipate – di non conteggiare i due miliardi di debiti, per gli investimenti che la società dovrà fare, nel debito pubblico. Infine, un’altra clausola prevederebbe che l’obbligo di essere di proprietà totalmente pubblica varrebbe solo per il giorno in cui si firma l’accordo con lo Stato. Insomma: per ciò che fa comodo, cioè evitare una gara d’appalto, la madre di tutte le partecipate sarebbe pubblica, ma quando si tratta dei tetti ai compensi e di conteggiare il debito sarebbe considerata privata.

Come se non bastasse, i signori della partecipata potrebbero cedere la concessione ad altri, alla faccia della natura pubblica. Operazione già in corso per la Brescia-Padova, dove 11 anni di concessione – regalati dai Governi Prodi-Monti-Renzi – sono in corso di vendita per 1,2 miliardi. È evidente che i 30 anni della Brennero possono valere tranquillamente 4 miliardi che, però, anziché andare allo Stato come sarebbe giusto e si potrebbe fare indicendo una gara – peraltro già indetta dal governo Berlusconi nel 2011, annullata l’anno scorso con cavilli legali – andrebbero in regalo al già privilegiato Trentino Alto Adige.

Su tutto questo ho presentato questa mattina una dettagliata interrogazione al ministro Delrio. È scandaloso che mentre si parla di ridurre le partecipate – prendendosela con le più piccole, che non sempre sono inutili o in perdita – se ne metta su una per violare le norme europee e far perdere sei miliardi allo Stato. Tra l’altro, dubito che a Bruxelles siano così stupidi da non capire i trucchetti messi in atto per aggirare le norme sulla concorrenza”.

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