Intervento in Aula nella discussione sulle comunicazioni del Governo in relazione alla morte di un militare della Guardia di Finanza
Signor Presidente,
a nome del Gruppo Forza Italia, desidero innanzitutto esprimere cordoglio alla famiglia e ai colleghi del finanziere Fabio Perissinotto per questo grave lutto; congiuntamente, rivolgo un augurio di pronta e completa guarigione ai militari rimasti feriti nella stessa azione.
Esprimo apprezzamento all’intera Guardia di Finanza per il grandissimo impegno profuso quotidianamente nella lotta contro l’illegalità e contro la criminalità di ogni tipo, in particolare in quell’area in cui altri militari hanno purtroppo perso la vita nello svolgimento del proprio dovere. In generale, siamo vicini a tutte le Forze dell’Ordine, che ogni giorno difendono la legalità e difendono i diritti più importanti dei Cittadini, fra i quali vi è quello alla sicurezza e al contrasto alla criminalità.
Esprimo altresì apprezzamento al sottosegretario Mantovano per la tempestività e la completezza con cui ha riferito al Parlamento. Mi unisco alla richiesta, indirizzata al Governo e a tutti gli organi competenti, perché sia fatta piena luce su ogni aspetto di questa grave vicenda. In particolare, deve essere accertato come un criminale abbia potuto allontanarsi dal suo domicilio, dove avrebbe dovuto essere ristretto.
Rivolgo un appello a tutti coloro che hanno la responsabilità di decidere in merito ai benefìci da concedere ai collaboratori di Giustizia, nonché in merito alla sorveglianza cui essi devono essere soggetti, ad agire avendo in mente ogni giorno che dalle loro decisioni possono derivare vantaggi per le indagini, per la lotta contro la criminalità – e questo è aspetto da tenere in grande conto – ma, in caso di errori sempre possibili e assolutamente da limitare con ogni sforzo, con scienza e coscienza, gravissimi danni possono derivare dalla concessione di benefìci a persone, come Massaro, che evidentemente non lo meritano.
In questi momenti riusciamo generalmente a esprimere l’unità del Paese, che è interamente solidale nei confronti delle Forze dell’Ordine nella loro lotta quotidiana. Poiché, però, si è parlato del provvedimento del cosiddetto “scudo fiscale” addirittura come possibile concausa di questa vicenda, mi corre l’obbligo di sottolineare – oltre al fatto che il momento è il più inadatto ad affrontare l’argomento – che sfugge alla mia comprensione, e forse a ogni logica, come un provvedimento che consente di far emergere e rientrare in Italia alcuni capitali potrebbe essere sfruttato da chi svolge attività di contrabbando. Si dovrebbe immaginare che prima si fanno rientrare capitali in Italia, rendendoli completamente legali, per poi investirli in un’attività tipicamente in nero come il contrabbando.
Concludo esortando il Governo a proseguire le riforme che sono parte del nostro programma per quanto riguarda la sicurezza e le Forze dell’Ordine, dotando queste ultime di sempre migliori attrezzature, equipaggiamento e tutele a ogni livello perché difendano ogni giorno tutti i Cittadini.