CORRUZIONE MASSA CARRARA: MALAN (FI), DI NUOVO BAMBINI COME MERCE

“Quanti dei bambini vittime della vicenda di corruzione in provincia di Massa Carrara sono stati sottratti irregolarmente alle famiglie? Di certo, secondo le accuse, sulle spalle dei minori qualcuno si è arricchito e altri hanno dato posti di lavoro ad amici e parenti, anche con la collaborazione di un giudice. Ma l’esperienza dell’associazione Rete Sociale che ho l’onore di presiedere, dice che nella vicenda si riscontrano le stesse circostanze dei casi in cui genitori in difficoltà economica si vedono strappare i figli dai servizi sociali a cui avevano chiesto un aiuto. Nelle notizie si parla in fatti di ‘famiglie disagiate’, le vittime preferite, anche perché non possono permettersi la tutela di un avvocato. Allontanare i bambini per l’indigenza delle loro famiglie è espressamente proibito dalla legge, ma troppo spesso chi di dovere omette di vigilare. Il fatto poi di tenere i minori in pessime condizioni e minacciarli di ritorsioni se si lamentano, va di pari passo con il limitare al minimo o azzerare con pretesti pseudo educativi gli incontri con i genitori, che mai tollererebbero di vedere i loro figli in una situazione di degrado. Due degli arrestati, A. Z., dirigente della cooperativa Serinper, e P.G., responsabile centro affidi minori del Comune di Massa, hanno anche scritto un libro ‘Accogliere un Bambino e la sua Storia- Esperienze, teorie e speranze del progetto di affido’, presentato nel 2018 durante un corso accreditato di 4 punti formativi dall’ordine degli assistenti sociali della Toscana. Insomma, le loro pratiche fanno scuola e sono un libro di testo per operatori dei servizi sociali: c’è da rabbrividire. Nel sito della Serinper, al centro delle indagini, si legge che ‘i destinatari diretti del servizio offerto sono minori e donne con figli minori a carico, e vengono inserite in prima accoglienza su segnalazione dei Servizi Sociali territoriali o delle agenzie di sicurezza, che ne rilevano la situazione d’urgenza e di pericolo’; ‘nella casa non trovano solo una sistemazione abitativa adeguata, ma anche uno stile di vita improntato a regole, rispetto, sicurezza, capacità di collaborazione’. Parole, che, alla luce delle notizie di ieri, riportano ai tanti casi che solo raramente arrivano a fare notizia sui giornali. Segnalerò la cosa al nuovo garante per l’infanzia e presento una interrogazione al ministro della giustizia, che peraltro non ha mai risposto a quelle precedenti su casi simili.”

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