Da otto anni nessun riordino per i ruoli direttivi, ordinari e speciali del Corpo di Polizia penitenziaria

Interrogazione al Ministro della Giustizia
Premesso che:

con il decreto legislativo 21 maggio 2000, n. 146, sono stati istituiti i ruoli direttivi, ordinario e speciale del Corpo di Polizia penitenziaria, articolati in qualifiche con ordini gerarchici e con livelli analoghi a quelli dei corrispondenti ruoli dei commissari della Polizia di Stato;

con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, si provvede al riordino dei ruoli del personale direttivo e dirigente della Polizia di Stato;

con il decreto legislativo 3 aprile 2001, n. 155, si provvede al riordino dei ruoli del personale direttivo e dirigente del Corpo forestale dello Stato, articolati in qualifiche analoghe a quelle dei corrispondenti ruoli della Polizia di Stato;

da otto anni nessun riordino è intervenuto per i ruoli direttivi, ordinario e speciale, del Corpo di Polizia penitenziaria, con ciò determinando una sperequazione tra forze di Polizia a ordinamento civile;

attualmente i funzionari di Polizia penitenziaria del ruolo direttivo ordinario sono penalizzati rispetto ai colleghi della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato, sia per quanto attiene alla qualifica iniziale nei ruoli, successiva ai corsi di formazione, che risulta di “vice commissario” per la Polizia penitenziaria (parametro stipendiale 133,25) e di “commissario capo” per le altre Forze di Polizia (parametro stipendiale pari a 144,5), sia per quanto concerne gli sviluppi di carriera che consentono ai ruoli direttivi ordinari della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato il raggiungimento del livello apicale (rispettivamente di “vice questore aggiunto” e di “vice questore forestale”) attraverso la previsione di un “ruolo aperto, mediante scrutino per merito comparativo” per il personale che abbia maturato cinque anni e sei mesi di effettivo servizio nella qualifica di commissario capo, laddove per la Polizia penitenziaria la promozione al livello più elevato del ruolo funzionari, di “commissario coordinatore”, prevede uno scrutinio per merito comparativo nell’ambito di un ruolo chiuso, con una permanenza complessiva nel ruolo direttivo ordinario di almeno sette anni e sei mesi, con un ritardo minimo, per i più meritevoli, di ben due anni;

simili problematiche, inerenti la qualifica iniziale e gli sviluppi di carriera, investono anche il personale appartenente al ruolo direttivo speciale del Corpo della Polizia penitenziaria,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di eliminare la menzionata sperequazione di trattamento giuridico ed economico.

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