Dalla Presidenza del Consiglio, una pubblicazione che indica come “a rischio di essere omofobiche” le persone che osservano i precetti religiosi o con un elevato grado di religiosità

Il Governo non trova il tempo per rispondere alle interpellanze sulle prime due pubblicazioni che promuovono l’indottrinamento gender nelle scuole, ma trova il tempo per produrre un terzo sproposito

Intervento in Aula per sollecitare le risposte del Governo alle interpellanze riguardanti l’educazione gender nelle scuole promossa dal Dipartimento per le Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio

Signor Presidente,

intervengo per sollecitare una seconda volta la risposta alle interpellanze 2-00106 e 2-00107, a mia firma, presentate il 23 dicembre 2013 e il 2 gennaio 2014 a proposito della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere» e delle «Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT», pubblicate nelle scorse settimane dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Si tratta di documenti preoccupanti, che presuppongono una serie di elementi che sono a oggi proibiti dalla legge (come le adozioni per le coppie dello stesso sesso e il matrimonio per le coppie dello stesso sesso), che vengono propugnati e inculcati nelle scuole e che hanno addirittura l’ambizione di modificare il modo di comunicare non soltanto da parte delle istituzioni, ma addirittura da parte delle autorità ecclesiastiche (che non mi risulta nella nostra Repubblica debbano essere sottoposte a quelle dello Stato).

Comprendo che il Governo sia impegnato in altre cose e, dunque, non abbia tempo per rispondere su questo punto. Però lo stesso Dipartimento per le Pari opportunità ha avuto tempo di predisporre e diffondere nelle scuole una nuova pubblicazione («Educare alla diversità a scuola») – destinata alla scuola primaria e ad altri tipi di scuola – dove, tra le altre cose, vengono indicate come persone a rischio di essere omofobiche – ricordiamo che abbiamo un disegno di legge in discussione che prevede di rendere penalmente punibile con il carcere il reato di omofobia – le persone che seguono i precetti religiosi e che hanno un elevato grado di religiosità.

Credo che queste siano opinioni che hanno diritto di avere cittadinanza – come tutte le opinioni, anche le più strampalate – ma non con il timbro della Repubblica italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari opportunità. Per cui, prima di far venir fuori ulteriori altre pubblicazioni di indottrinamento dei bambini, sarebbe bene che il Governo rispondesse. L’interrogazione è rivolta al Presidente del Consiglio in quanto il Dipartimento per le Pari opportunità dipende dalla Presidenza del Consiglio ma, naturalmente, mi aspetto la risposta da parte di altri elementi del Governo, con tutto che sarebbe molto gradita la presenza del Presidente del Consiglio il cui timbro figura su queste pubblicazioni. Sarebbe normale che rispondesse, dato che trova il tempo per produrre questi altri spropositi.

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