Ddl fiscale: i valori catastali e l’IMU aumentano anche di 8 volte, e viene invertito l’onere della prova. Il Contribuente diventa “presunto evasore”

Intervento in Aula nella discussione della questione pregiudiziale sollevata sul disegno di legge “per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”
Signora Presidente,

ho chiesto di intervenire considerato che, in un’Aula non proprio affollatissima, siamo chiamati a esprimere un voto estremamente importante.

Si è abituati a considerare a volte le questioni pregiudiziali come un fatto quasi di routine oppositoria ma, in questo caso, la discussione sulla questione pregiudiziale rappresenta forse l’unico momento nel quale si può intervenire sul testo in quanto sembra annunciato il non stupefacente intendimento del Governo di chiedere la fiducia, che è ormai diventata la prassi ordinaria per l’approvazione non soltanto dei decreti-legge, ma anche delle leggi, addirittura di una legge delega come quella in esame.

Se quello di cui stiamo discutendo fosse un provvedimento di piccola portata e di poca importanza, si potrebbe anche andare avanti in questo modo, limitandoci a prendere atto dell’opposizione pregiudiziale della Lega Nord. Tuttavia, però, ascoltando quello che il Collega Vedani ha appena detto – ma, soprattutto, leggendo il testo – emergono dei profili che hanno ben poco a che fare con la manutenzione ordinaria.

Mi limito a richiamare qui il contenuto dell’articolo 2 del testo, nel quale si parla della revisione, naturalmente per delega, del sistema estimativo del catasto dei fabbricati su tutto il territorio nazionale. In particolare, al comma 1, lettera c), parlando di questa revisione – mai è usata la parola «innalzamento» o «moltiplicazione», mentre invece è di questo che si tratta – si dice che essa deve «operare con riferimento ai rispettivi valori normali, approssimati dai valori medi ordinari, espressi dal mercato nel triennio antecedente l’anno di entrata in vigore del decreto legislativo».

Ciò vorrebbe dire portare a prezzi di mercato tutti i valori attuali che, come si sa, sono indubbiamente vari nella loro entità- a volte non molto distanti, sempre verso il basso, dai valori di mercato, in alcuni casi anche molto più bassi: questo significherebbe moltiplicarli almeno per tre se non per quattro o per un fattore ancora maggiore. Come se non bastasse, il riferimento è ai valori di mercato dei tre anni precedenti. Ora, si sa che, anche a causa dell’accanimento tassatorio di questi mesi, i valori degli immobili sono scesi: chiunque ne vuole comprare o vendere uno dovrebbe saperlo. Pertanto, si tratterebbe in realtà di applicare per un’imposta come l’IMU, tanto per fare un nome (naturalmente con tutto ciò che ne consegue, ad esempio, anche in termini di imposta sui redditi) non già i valori attuali – che sono notoriamente, salvo rare eccezioni, molto al di sotto del valore di mercato – ma addirittura dei valori superiori a quelli di mercato attuali: e già solo per quello possiamo parlare di un aumento dell’IMU di tre o quattro volte, se non anche di più. Non so come si sente chi pensa di andare a raccontarlo all’esterno, dato che, per fortuna, usciamo anche da quest’Aula ogni tanto e abbiamo a che fare con coloro (tra cui anche noi stessi) che dovranno pagare un’IMU moltiplicata per tre o quattro volte.

Sempre limitandosi a questo aspetto, sempre all’articolo 2 sulla revisione del Catasto, prima vediamo, appunto, che aumenta il valore catastale di tre o quattro volte e che l’IMU aumenterà di tre o quattro volte (e già questa mi sembra una notizia non proprio marginale, non proprio da relegare a momenti di pausa). Poi vediamo qualcos’altro sul reddito catastale. Oggi, se non vado errato – e non sono né commercialista né un esperto, ma sono un contribuente che compila la propria denuncia dei redditi – il reddito catastale viene calcolato in un centesimo del valore catastale, che è evidentemente, nella media, al di sotto del valore di locazione di un immobile. Ordinariamente, un immobile viene locato a un canone annuale superiore all’uno per cento del suo valore; salvo determinati casi di favoritismi, di cui abbiamo avuto esempi nel passato con i famosi appartamenti dati a personaggi notabili, generalmente si sta al di sopra. Quindi, si aumenta il valore catastale di tre o quattro volte e poi lo si moltiplica ancora per due, più o meno, perché non ci si accontenta del reddito calcolato in un centesimo del valore ma lo si moltiplica ancora sulla base dei valori di mercato. Questo vuol dire aumentare l’IMU di sei, otto, dieci volte: non mi sembra un fatto marginale.

Colleghi, questo è ciò che sto leggendo, e siccome non vorrei trovarmi tra 10 minuti con una fiducia che mi impedirà di parlare di qualcos’altro, credo che dovremmo considerare questo aspetto; poi ciascuno arriverà alle conclusioni che ritiene e risponderà davanti agli elettori, e mi permetto di dire anche davanti alla propria coscienza (ove disponibile).

All’articolo 3 si prevede una serie di misure di disciplina dell’abuso del diritto ed elusione fiscale, tutoraggio, semplificazione, eccetera. Abbiamo una serie di deleghe molto generiche, ma che mi sembra diano al Governo una facoltà – illimitata e non realmente sindacabile dal Parlamento – di fare esattamente quello che gli pare per quanto riguarda gli strumenti e, di conseguenza, di usare qualunque sistema. Basti pensare al famigerato “reddit-test”, di cui abbiamo notizia sui media in questi giorni.

Mi rifaccio, ad esempio, a quanto riportato ieri dal «Corriere della Sera» a pagina 3, dove risulta che una famiglia con un reddito di 55.000 euro, della quale si accertano spese per 28.000, sarebbe sospetta di evadere le imposte. Non si capisce bene quali siano i parametri. Con queste norme inoltre, da quanto mi pare di capire (e spero emerga che così non è), si invertirebbe addirittura l’onere della prova (cosa che, spesso, ahimè, già avviene in questioni fiscali). Cioè se ti colgono nel percepire un reddito non denunciato, come è più che giusto ti multano o ti sanzionano. Ma qui non si afferma che le tue spese sono eccessive rispetto al reddito che hai (e sappiamo benissimo che ci sono casi di persone che denunciano pochissimo e hanno un tenore di vita molto alto): il caso pubblicato ieri da uno dei più grandi quotidiani italiani era esattamente l’opposto: una famiglia che fa spese normalissime per il suo reddito è presuntivamente «evasora» fiscale. Se poi c’è addirittura l’inversione dell’onere della prova, per cui ci si può sentir chiedere: «Tu, come hai fatto a spendere 28.000 euro? Tu, discolpati! Sei evasore fiscale!». Spero emerga che ciò non è, ma il fatto di affrontare questo argomento va valutato a fondo.

Pertanto, invito tutti i Colleghi che parteciperanno alla votazione sulla questione pregiudiziale posta dai senatori del Gruppo Lega Nord a valutare attentamente la situazione. Spero si chiarisca bene che l’IMU si riduce e non si aumenta di dieci volte, e che non è vero che vi è l’inversione dell’onere della prova. Ripeto, però, che vorrei capire un po’ di più, così come vorrei non si dicesse che si tratta di semplice manutenzione, perché questa non è manutenzione.

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