DI BATTISTA, MALAN (FI), LUI PERICOLO PER L’ITALIA, MA PERDENTE

Alessandro Di Battista ha detto che Silvio Berlusconi è un pericolo per l’Italia e si vanta di aver contribuito alla sua presunta fine politica. Di Battista, quello che tiene in casa il poster di Mao Zedong, colpevole di almeno 15 milioni di morti, quello che ha sostenuto il dittatore venezuelano Chavez e il suo successore Maduro, che hanno fatto del ricco Venezuela un paese dove i bambini muoiono per mancanza di cibo e di farmaci, quello che ha sostenuto che si debba trattare con i terroristi dell’ISIS, si preoccupa di Silvio Berlusconi? Peraltro appena eletto con quasi 600mila preferenze al Parlamento Europeo, dove lavorerà per ciò che il Di Battista non riesce a concepire: il bene degli italiani. È triste che abbia così tanto spazio l’ex deputato grillino, che non riesce a rendersi conto delle decine di miliardi che ha fatto perdere il suo partito agli italiani in questi 13 mesi di governo gialloverde, oltre al danno alle istituzioni e alla democrazia attraverso provvedimenti scellerati nel campo della giustizia o alla riforma costituzionale del referendum propositivo, mirato a distruggere il Parlamento. Del resto, chi ammira Mao, Maduro, e anche Rousseau, non può che disprezzare la democrazia, che – nelle loro deliranti teorie, dovrebbe cedere a una presunta superiorità intellettuale di gente come Grillo, Casaleggio, Di Maio e, appunto, Di Battista. Ma chi si batte contro la libertà è un perdente.

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