Dichiarazione di voto sul disegno di legge in materia di delitti contro l’ambiente
Signor Presidente, colleghi, signor Ministro,
Forza Italia voterà contro questo provvedimento. Noi riteniamo che siano assolutamente da combattere e da reprimere – da prevenire, se possibile – i casi in cui qualcuno, qualunque sia la ragione (che sia per svolgere un’attività industriale o per qualsiasi altra ragione), comprometta gravemente l’ambiente. Chi compromette gravemente l’ambiente deve essere punito e in modo efficace, e le sanzioni devono essere tali da essere poi realmente applicate.
I casi di cui si è parlato – come quello della cosiddetta Terra dei fuochi o il caso Eternit nella mia regione, o come anche altri casi di questo genere che hanno compromesso la salute e, in alcuni casi, determinato la morte di decine e centinaia di persone – devono essere puniti severamente. Tuttavia, non si possono equiparare a questi casi episodi di tutt’altra gravità, dove non c’è pericolo per le persone e dove non ci sono dei danni irrimediabili, realmente irrimediabili. Questi episodi devono, naturalmente, essere puniti perché, naturalmente, ogni violazione della legge deve essere punita, ma non si può approvare una legge che non parla di quisquilie ma di anni e anni di carcere.
Per il reato di disastro ambientale si prevedono da cinque a quindici anni, con la pena aumentata, a leggere il comma 4, praticamente in tutti i casi. Infatti, la pena è aumentata quando l’episodio avviene in zone protette dal punto di vista archeologico, storico, naturale, ambientale e così via. L’Italia, grazie al cielo, è ricchissima di tutte queste cose.
Per quanto riguarda il reato di inquinamento, si prevede una pena da due a sei anni, con formulazioni vaghissime, che lasciano tutto alla discrezionalità del magistrato. Si parla di «deterioramento significativo» (cosa è “significativo”?) «delle acque o dell’aria». Cosa vuol dire? Si parla di «porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo». Che cosa è “significativo”? Questo sarebbe il reato di inquinamento ambientale: da due a sei anni di carcere. Si parla di compromissione di un “ecosistema“. Che cosa è un “ecosistema”? Ripeto: che cosa è? Può essere l’intero pianeta; può essere uno stagno; può essere una pozzanghera. Dov’è? Qual è quell’ecosistema? Si parla di biodiversita`: altro concetto estremamente vago. Teoricamente, sopprimendo qualunque insetto o addirittura pianta, si compromette in qualche modo la biodiversità (non una specie, ma un singolo individuo). Si parla di disastro ambientale (con una pena da cinque a quindici anni) con riferimento all’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema – ci risiamo con l’ecosistema – la cui eliminazione risulti “particolarmente onerosa“. Cosa vuol dire “particolarmente onerosa”? Particolarmente onerosa per un singolo (magari un artigiano o un coltivatore), o particolarmente onerosa per lo Stato? Non si sa.
Poi c’è un’altra cosa davvero curiosa: mi riferisco all’aggravante ambientale. Lo stesso reato viene punito più gravemente (la pena è cioé aumentata da un terzo ad addirittura la metà) se è commesso allo scopo di eseguire uno dei reati citati. Pertanto, lo stesso atto – la falsificazione di un documento, per esempio, o la violazione di un domicilio o di un terreno al quale è vietato l’accesso – viene punito in modo normale se è per fare una cosa tipo far saltare una scuola con tutti bambini e gli insegnanti dentro; se, invece, l’atto è volto ad aprire il rubinetto di una discarica (per carità, non bisogna aprire il rubinetto di una discarica senza depuratore), è punito in modo più grave. Ha senso questa cosa o si tratta, semplicemente, della volontà di rispondere ad una richiesta in modo truffaldino? Infatti, chi fa provvedimenti populistici e demagogici non è perché tiene in gran conto l’opinione del popolo, ma perché la tiene in conto come se fosse un’opinione stupida, come se fosse un’opinione che puoi menare per il naso con qualche provvedimento insensato addirittura nella formulazione.
Molto bene, allora che queste pene siano applicate ai grandi inquinatori – tenendo presente che, siccome siamo in uno Stato civile, questo provvedimento non sarà applicato retroattivamente. Pertanto, nessuno pensi che questo provvedimento possa essere applicato al caso Eternit o ad altri casi di questo genere, che meriterebbero una ben grave sanzione. Ciò è però inevitabile. Purtroppo, ci andrà di mezzo qualcuno per episodi incidentali. Soprattutto, lo stesso identico comportamento rischia di andare incontro ad una pena molto bassa con un magistrato e ad una pena altissima con un altro. Infatti, in alcuni casi è lo stesso reato. Ricordiamo, infatti, che già oggi è reato inquinare. Al contrario di come qui racconta qualcuno, non è vero che fino ad oggi non era reato inquinare. A qualcuno potranno dunque essere applicate le leggi «normali» e non gli verrà imputato il reato di disastro ambientale, mentre ad altri, per lo stesso identico episodio, potrà essere contestato il reato ambientale con pene da cinque a dieci anni di reclusione. Questa incertezza non è solo un danno per la persona. Si afferma che l’inquinatore, anche se ha inquinato poco o per sbaglio, deve essere punito e scontare dai dieci ai quindici anni di carcere. Ma forse questo non è il modo giusto di procedere, perché noi dobbiamo fare leggi giuste; non leggi-proclama di cui poi potere vantarsi nei convegni, ma leggi che funzionino, che siano giuste e che abbiano due qualità, in particolare in questo caso: prevenire l’inquinamento e i disastri ambientali, e consentire che chi lavora onestamente possa lavorare. E non lo dico io, ma il presidente di Confindustria che è il rappresentante degli imprenditori italiani. Egli ha parlato di questo tipo di reato chiedendosi chi verrebbe a investire in Italia sapendo di rischiare una sanzione penale in caso di incidente al quale ha subito posto rimedio.
Ecco, siccome i posti di lavoro non sovrabbondano, visto che siamo al record storico di disoccupazione di tutti i tempi, questo è un incentivo in più per le aziende. Se queste hanno soldi da investire e desiderano costruire qualche impianto, allora lo facciano da qualche altra parte, dove i reati sono puniti severamente, come noi stessi abbiamo chiesto con in nostri emendamenti, ma in modo chiaro. Noi abbiamo sostenuto diversi emendamenti che, addirittura, aumentavano le pene, ma a fronte di una definizione chiara del reato. Non si può punire in generale chi inquina. Non si può punire allo stesso modo il criminale che causa la morte di centinaia di persone e l’artigiano o l’agricoltore che, per disattenzione (che non deve avere e deve essere punita), danneggia un terreno, un laghetto o una pozzanghera. Naturalmente deve essere punito anche questo reato, ma non può essere punito allo stesso modo.
Per questo noi voteremo contro questo provvedimento. Proprio perché vogliamo delle leggi chiare ed efficaci a difesa dell’ambiente. Difendere l’ambiente non vuol dire disincentivare e fare scappare gli imprenditori e le attività produttive. Non possiamo votare martedì pomeriggio una legge che fa scappare le aziende e, a partire da mercoledì mattina, lamentarci perché c’è tanta disoccupazione e sperare che il Governo, nella sua illuminata sapienza, intervenga – magari distribuendo qualche regalino qua e là e facendolo passare come incentivo alla ripresa dell’occupazione (incentivo che, però, non c’è da nessuna parte). Facciamo attenzione, pertanto. Qui dobbiamo combattere l’inquinamento, non dobbiamo combattere l’occupazione. A me sembra, invece, che qui si combatta proprio l’occupazione: in altre parole, che si favorisca la disoccupazione. Quanto all’ambiente, temo che sia estremamente inefficace ciò che state per votare.