Emergenze del Paese dimenticate per dare priorità alla riforma della Costituzione e ai matrimoni omosessuali violando la Costituzione. Si parli di Famiglia

Intervento in Aula sulla programmazione dei lavori parlamentari

Signor Presidente, in un momento in cui le emergenze del Paese sono la disoccupazione (ai suoi massimi storici) e l’immigrazione (che comporta gravissimi problemi sociali e nell’opinione pubblica) il Parlamento, per dimostrare di essere lontanissimo dalle difficoltà dei cittadini, si vuole occupare delle riforme istituzionali – per dare a Renzi tutto il potere con il 25 per cento dei voti – e dei matrimoni omosessuali, sotto il nome di unioni civili.

Visto che si vorrebbe violare totalmente l’articolo 72, comma 1, della Costituzione, che prevede che ogni provvedimento – anche il più marginale, e non la riforma della Costituzione – sia esaminato in Commissione e in Assemblea, mentre in Commissione non è stato fatto neppure un voto (per cui è stato completamente saltato questo passaggio), propongo quanto segue. Se si vuol fare questo, si esaminino prima i disegni di legge, che possono essere presentati dai Gruppi in poche ore, e si metta in calendario prima la riforma dell’articolo 72, comma 1, della Costituzione e poi, quando sarà finito l’iter, si potrà fare quello che si sta facendo adesso, ossia saltare la Commissione e violentare la Costituzione; perché, una volta modificata in tal senso, non verrebbe più violentata. Si dirà, quindi, che le Commissioni o sono abolite oppure il passaggio è puramente formale – tale per cui si fanno due chiacchiere e si rinviano i voti, com’è stato fatto anche oggi, perché non c’è la maggioranza – e quello potrà essere fatto.

In secondo luogo, visto che la seconda priorità è rappresentata dalle adozioni per le coppie dello stesso sesso, prima vorrei che fosse inserito il disegno di legge n. 1.726, a prima firma del senatore Divina, che modifica l’articolo 403 del codice civile sulla base del quale, oggi, decine di migliaia di bambini vengono sottratti ai loro genitori – in molti casi con buone ragioni, in altri ad arbitrio di una singola persona dei servizi sociali, magari senza esperienza o supplente. Questa dovrebbe essere un’emergenza del Paese. Parliamo di famiglia, parliamo di quello, e poi possiamo parlare anche delle altre cose.

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