Federalismo fiscale: un principio di responsabilità e non di spesa storica che premi chi, in passato, ha speso di più

La spesa è sostenuta dalle amministrazioni locali per il 60 per cento, dallo Stato per il restante 40, mentre l’imposizione fiscale al 90 per cento è fatta dallo Stato e solo al 10 dagli altri enti

Intervento in Aula in dichiarazione di voto sulla proroga termini per l’esercizio della delega sul federalismo fiscale

Signor Presidente,

nel nostro Paese, il 60 per cento della spesa viene sostenuto dalle amministrazioni locali – ossia dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni – mentre solo il 40 per cento dallo Stato. L’imposizione fiscale, però, viene fatta al 90 per cento dallo Stato e soltanto al 10 per cento dagli altri enti. Ciò fa sì che questi ultimi si trovino a spendere in grandissima parte danaro che non hanno e di doverlo chiedere direttamente ai cittadini attraverso l’imposizione.

L’irresponsabilità della spesa è una delle ragioni – una tra le più importanti – che hanno portato il nostro Paese, nel corso dei decenni passati, a costruire un debito pubblico che pesa sui Cittadini di oggi e sulle future generazioni.

L’intervento del federalismo fiscale intende incidere fortemente e cambiare radicalmente i criteri attraverso i quali viene gestita la spesa a livello locale, nella direzione di un principio di responsabilità e non di spesa storica che, in realtà – come è noto – premia coloro che hanno speso maggiormente nel passato. Per questo, il Popolo della Libertà sostiene fortemente il provvedimento del federalismo fiscale.

Mi rivolgo poi al senatore Vitali, il quale dovrebbe essersi accorto che non siamo intervenuti nel corso della discussione generale ma lo ha fatto il relatore, senatore Vizzini, che – ricordo – è anche presidente della Commissione Affari costituzionali nonché un esponente di spicco del Popolo della Libertà. Pertanto, questo, assieme alla mia modesta dichiarazione di voto, testimonia il pieno impegno del Popolo della Libertà a portare avanti nei dovuti modi il provvedimento.

Il differimento dei termini consentirà un esame approfondito, sul quale peraltro vi è stata una apprezzabile collaborazione generale da parte non soltanto della maggioranza, ma di tutte le forze politiche, per elaborare nel modo più opportuno un provvedimento fortemente strutturale che inciderà nei prossimi decenni in modo decisivo e positivo sulla tenuta della finanza dello Stato e sulla buona amministrazione degli enti locali.

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