Non poteva mancare il tentativo del M5S di distrarre la pubblica attenzione dalla più che imbarazzante vicenda del ministro Bonafede, approfittando delle richieste di arresti domiciliari per due parlamentari di Forza Italia. La differenza fra noi e loro sta nel fatto che noi difendiamo i diritti dell’accusato sempre: l’abbiamo fatto anche per l’attuale vice presidente del Senato Paola Taverna, oggi molto attiva negli interventi, che qualcuno voleva mandare a processo con accuse strumentali. Siamo convinti infatti che giustizia è condannare il colpevole e tutelare l’innocente e l’accusato. Loro invece sono garantisti per se stessi, o per lo meno, per chi fra di loro conta qualcosa nella astrusa gerarchia del partito, come infatti il ministro Bonafede. Per loro, gli altri devono dimettersi da qualsiasi cosa appena accusati, ma la loro sindaca Raggi ha subito il rinvio a giudizio senza mai mollare il Campidoglio e la sindaca Appendino è tranquillamente in carica dopo il rinvio a giudizio. Quanto a Bonafede, del quale un super-magistrato, peraltro osannato dal ‘Movimento’, fa capire che cambia idea sulle nomine più importanti a seconda del gradimento dei boss mafiosi, è da difendere così gelosamente da mobilitare la batteria delle dichiarazioni di esponenti delle istituzioni. Il M5S è arrivato al punto da votare, a pochi mesi di distanza, per non far processare il ministro Salvini – quando era loro alleato – e poi per farlo processare, una volta che l’alleanza politica si è rotta, per due casi identici. Questo comportamento è l’opposto della giustizia e dell’onestà.
GIUSTIZIA, MALAN (FI): DA M5S DOPPIA MORALE
